Washington, 4 apr. (Apcom) – Il presidente afgano, Hamid Karzai, per la seconda volta in una settimana, è tornato a puntare il dito contro l’occidente, accusandolo di ingerenza negli affari interni del Paese. Lo ha riferito il quotidiano statunitense, Wall Street Journal. Ieri, nel corso di una riunione privata, con circa 70 parlamentari afgani, Karzai ha affermato che l’insurrezione dei talebani potrebbe diventare un movimento di resistenza legittima se gli stranieri dovessero continuare ad occuparsi degli affari interni afgani, ha riferito il quotidiano che cita alcune persone presenti al colloquio.
Durante la riunione, Karzai, il cui governo è sostenuto da miliardi di euro in aiuti da parte dell’occidente e da 126mila soldati stranieri che combattono i talebani, ha detto che potrebbe essere costretto a schierarsi dalla parte dell’insurrezione se il parlamento non lo sosterrà nella sua volontà di prendere il controllo di un organismo incaricato di supervisionare il processo elettorale.
Giovedì scorso, il presidente afgano ha accusato la comunità internazionale – le Nazioni Unite, l’Unione europea e “le ambasciate” – di aver commesso le frodi massicce che gli sono state contestate dopo le elezioni presidenziali del 20 agosto 2009.
(Fonte Afp)
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