Afghanistan, Merkel: missione Nato impopolare ma necessaria


Berlino, 26 mar. (Apcom)
– La “cancelliera” tedesca difende con
forza l’intervento della Nato in Afghanistan, una questione
impopolare in Germania, ma “necessaria”, secondo Angela Merkel,
per evitare che il paese torni a essere una base del terrorismo
internazionale.

“L’Afghanistan è la prova più importante per la Nato oggi”, ha detto la leader tedesca davanti ai deputati del Bundestag, prima del summit in programma il 3 e 4 aprile a Baden Baden, sud-ovest della Germania, e a Strasburgo, Francia orientale, nel corso del quale l’Alleanza atlantica celebrerà il suo sessantesimo anniversario. L’obiettivo dell’operazione è chiaro: “Non dobbiamo permettere che l’Afghanistan rappresenti una minaccia terroristica per la sicurezza dei membri dell’Alleanza”, ha detto Merkel, aggiungendo che “non bisogna dimenticare” che il paese centro-asiatico è stato la rampa di lancio degli attentati dell’11 settembre 2001.

La missione in Afghanistan, largamente sostenuta dal Parlamento, non è però accolta con favore in Germania. Secondo un sondaggio pubblicato questa settimana, il 58% delle persone intervistate chiedono il ritiro delle truppe dal paese, dove dal 2002 hanno perso la vita 31 soldati tedeschi. Merkel, che spera di aggiudicarsi un secondo mandato alle elezioni politiche del 27 settembre, solitamente evita i temi impopolari. I suoi detrattori la accusano spesso di non spiegare agli elettori l’importanza di questa missione.

La leader cristianodemocratica ha fatto capire che la Germania, terza dopo Usa e Gran Bretagna in quanto a presenza militare in Afghanistan, non ha intenzione di inviare ulteriori soldati. Ha invece ricordato che il Parlamento l’anno scorso ha autorizzato l’invio supplementare di un migliaio di uomini per portare il suo contingente a 4.500 soldati e che il paese ha dato un contributo importante alla ricostruzione e all’addestramento della polizia afgana.
Sul dibattito dell’Alleanza che riguarda la possibilità di
negoziare con i talebani, si è detta pronta a discutere “con
tutti coloro che rinunceranno alla violenza e agli attentati” e
sono pronti a ricostruire il loro paese indipendentemente dal
nome che hanno. (fonte Afp)

Cuc

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