Afghanistan; Obama: serve una exit strategy


Washington, 23 mar. (Apcom)
– L’invio di rinforzi in Afghanistan è stata “la decisione più difficile” del breve mandato di Barack Obama; il presidente statunitense lo ha affermato ieri nella trasmissione “60 minuti” sulla rete televisiva Cbs. “Penso che sia la cosa giusta da fare” ha detto Obama, sottolineando però la necessità di creare una exit strategy dal paese. “Non
possiamo pensare che un approccio puramente militare in
Afghanistan risolverà tutti i nostri problemi” ha detto infatti lasciando intendere che occorre creare le condizioni di un disimpegno dall’Afghanistan, dove la guerra dura già da sette anni.

La Casa Bianca è sul punto di rivelare un piano che prevede di estendere gli impegni militari, diplomatici e economici di fronte all’insurrezione. La nuova strategia statunitense, attesa nei prossimi giorni, includerà importanti rinforzi civili, una formazione accresciuta dell’esercito afgano, un dialogo con gli insorti e un rafforzamento degli aiuti al Pakistan.

Il presidente statunitense, che ha fatto del fronte afgano una priorità internazionale, ha già promesso di inviare altri 17mila soldati, mentre le violenze dei ribelli sono raddoppiate di intensità da due anni malgrado la presenza di oltre 75mila
soldati stranieri.

“Quel che noi cerchiamo di avere è una strategia globale. E deve esserci una strategia di uscita. Si deve dare la sensazione che non è uno slittamento perpetuo” ha sottolineato il presidente statunitense.

“La priorità numero uno” è “assicurarsi che al Qaida non
possa attaccare il territorio degli Stati Uniti, gli interessi
statunitensi e dei nostri alleati” ha affermato Obama; dopotutto l’invasione dell’Afghanistan fu decisa per abbattere il regime dei talebani ritenuto responsabile degli attentati dell’11 settembre. “Al servizio di questa priorità” occorre “rafforzare le capacità economiche dell’Afghanistan”, “rafforzare i nostri sforzi diplomatici nei confronti del Pakistan” e “avere un approccio più regionale” del problema afgano, che includa l’India o l’Iran, ha detto Obama.

Gli Stati Uniti intendono schierare centinaia di civili per
stimolare lo sviluppo economico e politico a livello locale,
mentre il governo di Kabul è giudicato minato da una cronica
corruzione e incapace di rispondere ai bisogni elementari della
popolazione.

Secondo una anticipazione del quotidiano britannico The Guardian, oggi in edicola, Obama avrebbe in mente di imporre alle autorità di Kabul una nuova figura di governo, quella del primo ministro, che di fatto limiterebbe i poteri del presidente. L’esigenza di una revisione del ruolo di Karzai, riferisce il quotidiano britannico The Guardian, è emersa nell’elaborazione della nuova strategia per l’Afghanistan e il Pakistan. Ilpiano degli Stati Uniti per la regione sarà annunciato durante la conferenza Onu-Nato del prossimo 31 marzo all’Aia.

Anche in programma è il netto rafforzamento degli effettivi
delle forze afgane, fino a 400mila uomini secondo i media
statunitensi, nella speranza di restituire a Kabul l’onere della
sua sicurezza nazionale. “Occorre elaborare programmi che
migliorino la capacità del governo afgano a difendersi” ha
confermato sabato a Bruxelles il rappresentante speciale degli
Stati Uniti per l’Afghanistan, Richard Holbrooke.

Ard/Aqu

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