Afghanistan/ Strage a Kunduz, si dimette ministro tedesco Jung


Berlino, 27 nov. (Ap)
– Il ministro tedesco del Lavoro, Franz
Josef Jung, titolare della Difesa nel precedente gabinetto, si è
dimesso. La vicenda del raid di settembre a Kunduz in Afghanistan, delle decine di vittime civili che ne seguirono e delle carenti informazioni fornite dal Ministero, ha subìto una rapida accelerazione, dopo la decisione di ieri dell’attuale ministro della Difesa, Karl Theodor zu Guttemberg, di licenziare un generale e un sottosegretario, colpevoli entrambi di aver sottratto alcuni rapporti militari sull’episodio non solo a lui ma anche alla Procura generale tedesca.

Poco dopo le 13.30 di oggi il ministro Jung si è presentato davanti ai giornalisti e li ha liquidati in meno di due minuti: “Questa mattina ho informato il cancelliere (signora Angela Merkel, ndr.) di voler rassegnare le dimissioni da ministro del Lavoro”, ha dichiarato Jung. “Mi assumo così la responsabilità per la politica di informazione del ministero della Difesa”, ha aggiunto prima di lasciare la sala.

I vertici militari e politici erano in fibrillazione da ieri in Germania, dopo la decisione di zu Guttenberg di licenziare il generale dello stato maggiore Wolfgang Schneiderhan e il sottosegretario alla Difesa, Peter Wichert (anello di congiunzione tra stato maggiore e ministero), per avergli sottratto di proposito nove rapporti militari provenienti dall’Afghanistan e relativi al raid aereo, compiuto su ordine di un ufficiale tedesco, contro due convogli di camion a Kunduz il 4 settembre scorso. In particolare sarebbero stati celati i rapporti che riferivano di 142 vittime, gran parte delle quali civili.

Da ieri in molti, soprattutto dalle file dell’opposizione, chiamavano in causa Jung, ministro della Difesa conservatore all’epoca, giudicando impossibile che non fosse stato al corrente di quanto accaduto in Afghanistan e dei rapporti militari provenienti da Kunduz. All’epoca, inizio settembre, Jung aveva sostenuto per giorni che il bombardamento non aveva causato vittime civili.

Stamane si è riunita anche la Commissione Difesa del Bundestag che ha ascoltato le dichiarazioni di zu Guttenberg; con tutta probabilità verrà costituita una commissione parlamentare d’inchiesta.

L’intera vicenda rischia di incidere pesantemente sulla missione della Bundeswehr in Afghanistan, da sempre poco sostenuta dall’opinione pubblica: in questi giorni infatti il parlamento è chiamato ad approvare la decisione del governo di Berlino di prolungare le tre missioni all’estero dei soldati tedeschi, in particolare quella in Afghanistan, per la quale gli Stati uniti chiedono agli alleati europei un maggiore contributo in uomini e mezzi.

Fcs

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