Bruxelles, 3 dic. (Apcom) – La comunità internazionale ha accolto con favore l’annuncio fatto ieri dal presidente statunitense Barack Obama sull’invio di altri 30.000 soldati in Afghanistan, ma resta da vedere se ha intenzione di “dividersi il fardello” con gli americani. Oggi inizierà a Bruxelles la riunione dei ministri degli Esteri della Nato. La Russia ha espresso particolare soddisfazione, sottolineando che una stabilizzazione del paese è “nell’interesse” di tutti, secondo un comunicato della ministero degli Esteri di Mosca.
“Le misure relative alla nuova strategia americana in Afghanistan e in Pakistan annunciate dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama sono accolte nel loro insieme positivamente a Mosca”, si legge nel comunicato, che aggiunge: “La Russia, così come la comunità internazionale, hanno interesse ad avere un Afghanistan il prima possibile indipendente, prospero, autosufficiente, libero dalla criminalità legata alla droga e al terrorismo”, ha aggiunto.
Il segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, si è “complimentato” per le decisioni annunciate da Obama e ha “notato con piacere che l’approccio proposto consiste nell’equilibrare gli sforzi militari e quelli civili”, secondo un comunicato. L’Unione europea ha assicurato di essere “pronta a lavorare in stretta collaborazione con gli Stati Uniti e altri membri della comunità internazionale per far fronte alle sfide in Afghanistan”.
Il segretario americano alla Difesa, Robert Gates, ha precisato che gli Stati Uniti vorrebbero che i paesi membri della Nato inviassero tra i 5.000 e i 7.000 soldati in più in Afghanistan. Il segretario generale della Nato, Anders Fogh Rasmussen, ha lanciato un avvertimento ai paesi reticenti ad inviare rinforzi. “Gli americani hanno optato per un approccio multilaterale e credo che gli Stati Uniti inizieranno a mettere in dubbio questo approccio se gli altri alleati non si fanno carico della loro parte di fardello”, ha spiegato.
La Forza internazionale di assistenza alla sicurezza, Isaf, sotto il comando della Nato, può già contare su un rinforzio “di almeno” 5.000 uomini, oltre ai 30.000 annunciati da Washington, secondo Rasmussen. A Kabul, il governo afghano si è detto “soddisfatto della nuova strategia americana”. Il generale Stanley McChrystal, comandante delle forze americane e della Nato in Afghanistan, ha ritenuto che questa strategia fornisca le “risorse” necessarie per portare a termine la sua missione di lotta contro i talebani.
Questi ultimi hanno minacciato Barack Obama di inviargli un cambio più “bare”, assicurando che l’arrivo dei rinforzi non farà che fomentare l’insurrezione. Il Pakistan, vicino dell’Afghanistan e pilastro centrale del dispositivo antiterrorismo americano, ha evitato di commentare l’annuncio dei rinforzi, sperando da parte di Washington in una collaborazione stretta per evitare che l’arrivo dei nuovi soldati provochi un esodo dei combattenti islamisti verso le zone tribali di frontiera.
Il premier britannico, Gordon Brown, ha lanciato un appello all’unità degli alleati davanti alla strategia di Barack Obama e ha escluso un inizio di ritiro britannico prima che gli afghani siano in misura di assumere il controllo della loro stessa sicurezza, indicando come data il 2011. Londra, che ha il secondo contingente in termini di truppe dopo gli Stati Uniti, con più di 10.000 uomini, ha già annunciato l’invio di 500 militari in più in Afghanistan.
Altri paesi, come la Germania (con 4.000 truppe) e la Francia (3.750 militari in territorio afghano) hanno reagito in maniera molto prudente alla richiesta di rinforzi, mentre Roma, Madrid e Varsavia potrebbero decidere l’invio di nuove truppe. Il premier italiano Silvio Berlusconi ha assicurato che l’Italia “farà la sua parte”, consapevole che in Afghanistan è in gioco “la credibilità della Nato, della lotta contro il terrorismo”.
La Francia per ora non prevede l’invio di truppe di combattimento di rinforzo, ma non ha escluso di accrescere il contributo alla formazione dell’esercito e della polizia afghana. Berlino ha ribadito che nessuna decisione sarà presa prima della conferenza sull’Afghanistan prevista a fine gennaio. L’Olanda ha annunciato che non prenderà decisioni nei prossimi tempi su un eventuale prolungamento al di là del 1 agosto 2010 della sua presenza nel paese.
Secondo il quotidiano francese ‘Le Monde’, Washington chiede 10.000 uomini in più ai suoi alleati. Di questi, 2.000 alla Germania, 1.500 all’Italia, 1.500 alla Francia e 1.000 alla Gran Bretagna. Circa 112.000 truppe, di cui 71.000 americane, sono dispiegate con l’Isad e con la coalizione sotto il comando americano ‘Enduring Freedom’. (Fonte: Afp)
Mar
© riproduzione riservata