VARESE – La storia era di quelle prevedibili. Una querela per minacce, lesioni e violenza privata appena prima dell’episodio più grave: lo sfregio in pieno volto ai danni di una giovane, subito in un bar di Leggiuno tre anni fa. La violenza sarebbe stata causata da un calice di vetro spezzato in pieno volto da una donna con la quale la vittima avesse già avuto precedenti di incomprensioni e non solo.
Stamani dinanzi al Collegio di Varese è comparsa l’imputata e sono stati sentiti tre testimoni dalla difesa, il compagno dell’imputata, una frequentatrice del bar e un barista. Il prossimo 13 giugno sarà sentito un quarto testimone, quando il processo vedrà la chiusura del dibattimento.
Ricordiamo che il reato contestato è il 583-quinquies (deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, ndr) e che la pena per chi reca lesioni personali dalle quali derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso va da otto a quattordici anni di reclusione.