Torino, 17 dic. (TMNews) – I Rom da una parte in una fiaccolata guidata dalla Cgil e dall’Assocazione Terra del Fuoco, che e’ giunta alle 19,30 davanti a Palazzo Civico. I senegalesi e gli africani dall’altra in corteo da piazza Castello a Porta Nuova, dove hanno osservato un minuto di silenzio per i connazionali uccisi a Firenze il 13 dicembre scorso. Duecento cinquanta da un lato, circa 500 dall’altra per dire ‘Stop al razzismo’; non solo quello dell’estremista che ha ucciso i due senegalesi a Firenze, ma anche quello recentissimo del blitz punitivo che proprio a Torino ha messo a ferro e fuoco il campo rom della Continassa, in seguito a una falsa denuncia per stupro.
Siamo lontani dai numeri della manifestazione di Firenze. Torino e’ rimasta fredda al richiamo di chi vuol dire no al razzismo. la citta’ che piu’ di ogni altra in Italia a partire dagli anni’50 e’ stata meta ambita di immigrati, italiani provenienti dal Sud Italia, questa sera e’ sembrata indifferente. Il centro era si’ gremito di torinesi, ma soprattutto impegnati nello shopping natalizio.
Donata Canta, segretario della Cgil torinese, in testa al corteo ha esortato: “Bisogna reagire, tutti, anche chi non e’ razzista deve scendere in piazza e reagire. Si parla tanto di manovra economica, ma l’Italia va risanata anche dal punto di vista dell’integrazione”. Michele Curto, capogruppo di Sel in Comune, ha detto che la fiaccolata e’ stata il simbolo del “corpo sano di Torino, che reagisce”. Pochi tuttavia i volti dei torinesi che spuntano dai due cortei, prevalentemente affollati da immigrati stranieri.
Pacifico il corteo dei senegalesi e degli africani che hanno sfilato per via Po e poi per via San Massimo, passando da San Salvario, quartiere multietnico per eccellenza a Torino, e fermandosi con un minuto di silenzio in onore dei morti di Firenze alla stazione di Porta Nuova.
Prs
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