Monte Argentario, 18 mag. (Apcom) – I figli, i nipoti, le sorelle, gli amici di una vita, e un drappello di abitanti di Monte Argentario, salito al convento dei Padri Passionisti in una giornata di sole, che rende splendida la vista su Orbetello, la laguna e il tombolo della Giannella: tutti loro hanno dato l’ultimo saluto a Susanna Agnelli, scomparsa a 87 anni venerdì scorso. Il funerale, nella chiesa del convento dove Suni era solita recarsi per la Messa, e dove sostò anche Giovanni Paolo II nell’anno 2000, si è tenuto in forma strettamente privata: una cerimonia sobria e discreta, com’era nel suo stile, in un luogo che Suni amava.
All’uscita del feretro, l’applauso commosso dei presenti, gli abbracci composti fra parenti e amici toccati dal lutto. Per l’estremo saluto, si sono radunati i figli di Susanna, avuti dal matrimonio con Urbano Rattazzi, come anche Allegra Caracciolo, la ‘ribelle’ della famiglia, Margherita Agnelli, i suoi figli John Elkann, Lapo Elkann e Ginevra Elkann; l’amica di sempre Marisela Federici, e amici di famiglia come Jas Gawronski, Mauro D’Urso, Giovanni Malagò, Gabriele Galateri di Genola, l’ex presidente del Senato Carlo Scognamiglio, l’ex direttore della ‘Stampa’ Marcello Sorgi.
Milly Carlucci, presente anche lei, ha ricordato gli anni di intensa collaborazione con la Fondazione Telethon: “Una donna che ha lasciato una fortissima impronta di sé – ha detto – e lascia un vuoto ancora più grande. Determinata, pratica, concreta, capace di dare una direzione forte a tutto ciò che faceva, ma anche capace di sdrammatizzare qualsiasi circostanza”. Tutti hanno portato il loro ringraziamento a Suni. Marco Erler, scrittore, rivela di doverle la sua stessa vita: “Da ragazzo, era il 1972, stavo annegando al largo dell’Argentario – ha ricordato, parlando coi cronisti – lei ed il suo marinaio si sono gettati in acqua, e mi hanno salvato”.
Tanti ricordi affettuosi anche dalla gente del paese: “Giocavamo insieme quando avevamo dieci anni”, ricorda Aimee Corsini Russell, che saluta l’amica sentita per l’ultima volta un mese fa, ed il sindaco oggi rimpianto da molti abitanti: “Ha fatto le scuole, il lungomare di Porto Santo Stefano, faceva arrivare i Canadair antincendio, lei apriva tutte le porte. Fu chiamata a Roma, ma il suo cuore era rimasto qua, ed è per questo che ha deciso di avere il funerale qui”. Sergio Benedetti, che nel ’74 fu assessore al commercio nella sua prima giunta, ricorda con nostalgia quel sindaco così deciso: “Le piaceva essere rispettata, e lei per prima rispettava la gente. Il Comune con lei funzionava bene, anche perché aveva portato da Torino gli uomini del suo staff”.
Erano gli anni in cui il bilancio del Comune veniva redatto da Guido Carli, un amico, e in cui Susanna era solita girare per Monte Argentario, vestita in bianco e blu, partecipando attivamente alla vita della piccola cittadina: “Ci teneva, a conservare il paese bello così com’era – osserva con nostalgia un’anziana – andata via lei, si è scatenato l’abusivismo”. Un sindaco stimato, ma anche una donna “simpatica e perbene”, attiva e alla mano, per i vecchi del paese: “E’ venuta da noi in campagna – ricorda una coppia di pensionati – abbiamo fatto una festa insieme. Non era una persona snob”.
Tai
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