VARESE – “Costruire sinergie tra agricoltura e turismo è sempre più strategico per il territorio della provincia di Varese, sia in vista dell’ormai prossima stagione estiva, sia in previsione delle olimpiadi invernali 2026, in cui tutto il nord Lombardia sarà meta di visitatori da tutto il mondo, comprese le bellezze naturali e artistiche del nostro lago Maggiore. Ma oltre il bello è necessario promuovere anche il buono e il sano delle nostre produzioni agroalimentari”. Lo sottolinea il presidente di Coldiretti Varese Pietro Luca
Colombo, rimarcando altresì che “per farsi trovare davvero pronto, il settore primario ha però bisogno di certezze e risposte: dalla moratoria dei debiti delle imprese agricole, alla revisione delle regole sugli aiuti di Stato fino alla gestione della fauna selvatica e a una valorizzazione e tutela dell’agroalimentare made in Varese. In sintesi, costruire competitività. Non sono solo io a ribadirlo, ma è la voce stessa delle imprese agricole del Varesotto, che Coldiretti ha raccolto anche nei recenti incontri che si sono svolti sul territorio della provincia prealpina”.
Il presidente Colombo evidenzia “la necessità, ora, di dare risposte certe e immediate alle esigenze delle imprese agricole, che in primis non possono più sopportare imposizioni burocratiche, follie e fenomeni che mettono a rischio il loro reddito e la loro stessa sopravvivenza. Norme come il de minimis non ci hanno messo in condizione di intervenire soprattutto su quelle filiere colpite dai fenomeni atmosferici. Queste situazioni vanno superate”.
In particolare, è emerso il ruolo sempre più importante del comparto agrituristico, anche con incontri specifici: nel merito, è stato è stato ancora una volta ribadito il peso burocratico, ma anche le forti potenzialità che hanno le strutture del Varesotto, sia nei confronti dell’ormai consolidato pubblico italiano e straniero che raggiunge il territorio e il Lago Maggiore nella stagione estiva – sia in rapporto alla sempre più consolidata “vacanza di prossimità” dove, anche al di fuori dei mesi più “forti”, il territorio attrae molti lombardi e non solo, anche per un semplice fine settimana all’insegna di trekking, gusto e natura.
Intanto non si ferma il pressing di Coldiretti sulle istanze delle imprese: “Abbiamo bisogno di tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato – ha aggiunto Colombo – poiché le crisi di mercato impongono di andare oltre i limiti che ci sono stati imposti. E ci aspettiamo che nel Consiglio europeo del 21 e 22 marzo ci sia la svolta necessaria. Sulla fauna selvatica – altro punto su cui l’attenzione e l’urgenza sono massime – occorre invece intervenire per uniformare la normativa nazionale a quella regionale e dare finalmente la possibilità alle aziende di porre un freno alle incursioni di cinghiali e altri animali che devastano le colture, mentre ribadiamo l’impatto che ci auguriamo sarà positivo della task force annunciata in Lombardia dopo le costanti azioni di Coldiretti sul territorio”.
In Europa deve valere anche il rispetto il principio di reciprocità con un netto stop all’ingresso di prodotti da fuori dei confini Ue che non rispettano i nostri stessi standard. “Questo – rimarca Colombo – deve avvenire anche all’interno dei Paesi dell’Unione, come ad esempio il regolamento dei principi attivi. In tema di controlli, dobbiamo trovare un principio che vada bene per tutti, non possiamo essere il Paese che viene sempre penalizzato. Per garantire, infine, il principio di reciprocità, è importante dotarsi di strumenti efficienti di rilevazioni dei mercati per tutelare le imprese agricole e applicare efficacemente la normativa sulle pratiche sleali fortemente sostenuta da Coldiretti”. Una battaglia che ha portato la Coldiretti a denunciare per aver modificato unilateralmente i contratti a danno dei produttori agricoli la multinazionale Lactalis, poi multata dal Ministero.