Ai remi per 15 ore al giorno. Così Matteo sfida l’oceano

Leggiuno ha abbracciato il suo Perucchini prima della partenza. Tenterà la traversata dell’Atlantico: «Un’emozione grandissima»

Il grande abbraccio di Leggiuno al suo campione in partenza per tentare un’impresa sportiva unica come la traversata solitaria dell’oceano Atlantico su un’imbarcazione a remi.
Venerdì sera duecento persone si sono radunate all’albergo Riva sul lungolago del paese per salutare e fare un in bocca al lupo a , che proprio ieri è partito alla volta delle isole Canarie per completare la fase preparatoria prima dell’inizio della traversata, previsto per metà dicembre.

Il sindaco di Leggiuno ha donato all’atleta una targa porta fortuna da parte di tutta la cittadinanza. A salutare il loro Matteo anche i genitori e , il fratello che lo ha aiutato nella messa a punto della barca, tanti ex compagni vogatori, ex allenatori e persino il medico che lo ha visto nascere i, il più emozionato di tutti, oltre a tanti leggiunesi. «Non potevo davvero desiderare di più – commenta Matteo prima di partire per le Canarie e per un’impresa

che si annuncia leggendaria – non mi aspettavo così tanta gente che mi venisse a salutare; ringrazio tutti davvero di cuore per le emozioni che mi hanno fatto provare».
Durante la serata, presentata dal giornalista leggiunese , direttore de “Il Quicchio”, Perucchini ha raccontato al pubblico tutte le fasi della preparazione, sia della speciale imbarcazione dotata di ogni tipo di tecnologia, sia del suo fisico e della sua mente, visto che dovrà remare per circa 15 ore al giorno per i circa 80 giorni di navigazione solitaria previsti; unico italiano ai nastri di partenza di questa gara estrema.

«Adesso – spiega il superatleta – sono concentrato sul completamento dell’equipaggiamento della mia imbarcazione perché una volta in acqua non si può più tornare indietro; ogni dettaglio, persino un cacciavite dimenticato, può fare la differenza». I giudici di gare esamineranno a dicembre l’imbarcazione di Perucchini, per verificare se gli standard regolamentari siano rispettati nella loro interezza. L’atleta leggiunese ha spiegato al pubblico come si è allenato fisicamente e psicologicamente, alternando dure sedute al remoergometro con sessione di yoga e meditazione. Perucchini ha spiegato anche cosa mangerà durante gli ottanta giorni di navigazione; cibo liofilizzato, arachidi e cerali, mentre berrà acqua dell’oceano destalinizzata grazie a una speciale macchina a bordo alimentata con energia solare. La traversata potrà essere seguita sul sito www.sognoatlatico.com e settimanalmente anche con aggiornamenti sul sito leggiunese www.ilquicchio.it.