Lissone – In differita dalla Cina per parlare di Ai Weiwei arriva martedì, 27 novembre, a partire dalle 21, una videointervista esclusiva rilasciata da Zhu Rikun, curata da Asia Ruperto, studiosa di arte e cultura cinese. Succede al Museo di arte contemporanea di Lissone, in viale Padania 6, dove è in programma un evento collaterale alla Biennale Italia Cina che coinvolge la Villa reale di Monza e il Mac. L’occasione è la presentazione del libro “Ai
Weiwei. Il blog”, a cura di Stefano Chiodi, pubblicato dalla casa editrice monzese Johan & Levi (2012, 392 pp, 20 euro), che mette a disposizione anche del pubblico italiano i testi del blog dell’artista cinese, blog censurato e cancellato dalle autorità di Pechino nel 2009.
E’ stata una giornalista americana, Lee Ambrozy, che «con straordinario tempismo, ha curato il recupero della quasi totalità dei post del blog – i contenuti dal 10 gennaio 2006 fino al 20 novembre 2009 – e la loro traduzione in inglese in un volume stampato nel 2011 da MIT Press, andato presto a ruba». Quei testi arrivano ora in Italia per raccontare un po’ di più Ai Weiwei, «che il New York Times ha paragonato ad Andy Warhol, una delle principali figure della scena artistica cinese, invitato regolarmente a esporre in musei e biennali internazionali, mentre in Cina è una presenza dalle molte sfaccettature ma molto controversa», ricorda l’editore. A parlare di lui, e del libro, saranno il direttore del Museo d’arte contemporanea di Lissone Alberto Zanchetta e lo scrittore e saggista Marco Belpoliti, che potranno contare anche sull’intervista rilasciata dall’amico di Ai Weiwei e videomaker indipendente Zhu Rikun.
«Il blog di Ai Weiwei – ha detto Zanchetta – è il resoconto di tre lunghi e intensi anni di vita in cui il dovere morale e civile dell’artista l’hanno spinto a comprendere sempre più a fondo l’assetto sociale, culturale e ideologico della Cina. Tra spinose questioni politiche, fatti di cronaca nera e di stringente attualità, Ai Weiwei ha perseguito la verità, trasformando la propria consapevolezza in una volontà di cambiare le cose. Nei post diffusi attraverso la piattaforma digitale emerge con chiarezza la figura carismatica di artista e di architetto, ma anche il suo acuto senso critico e l’impegno come attivista per i diritti umani, aspetti che l’hanno reso uno dei personaggi più celebri e controversi della Cina contemporanea». L’ingresso è libero.
m.rossin
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