VARESE Il “pericolo giallo” in corso Matteotti? I commercianti del salotto buono della città si interrogano, sono pronti a dare battaglia e i varesini sono preoccupati, ma in realtà la colpa è tutta di Paolo Virzì e delle sue scenografie.
L’attenzione dei passanti è attirata da una delle botteghe rimaste vuote, in fondo a corso Matteotti. A fianco dell’immobiliare Ossola, la grande vetrina d’angolo è coperta di giornali. Non sono pochi i curiosi che si avvicinano per dare una sbirciatina e tentare di intuire che cosa aprirà
tra poco in quello che sembra uno spazio in piena ristrutturazione.
Ma una volta vicini, l’attenzione viene attirata da qualcos’altro: i caratteri delle pagine di giornale sono inequivocabilmente cinesi, e le foto ritraggono persone con gli occhi a mandorla e oggetti colorati in modo chiassoso. E la voce si diffonde, incontrollata: «I cinesi apriranno presto in corso Matteotti».
Uno smacco vero, un segno dei tempi e dell’economia che cambia che fa male ai varesini tradizionalisti. «Del resto, però – dice aprendo le braccia Fabrizio Lancini, titolare dell’ortofrutta all’inizio del corso – sono loro che hanno i soldi, oggi. Pagano tutto in contanti, subito. È questo che conquista i proprietari immobiliari». In realtà, però, nessuno sa dire con certezza cosa aprirà, né quando, dietro le pagine di giornale asiatiche. E all’interno del negozio non ci sono operai.
L’arcano lo scioglie Yvonne Rosa, titolare di uno dei negozi di fronte, e referente provinciale di Fismo-Confesercenti: «Quei giornali cinesi sono stati voluti da Paolo Virzì».
Il servizio completo sul giornale in edicola mercoledì 17 aprile
s.bartolini
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