Al Gaggiolo con 35 chili d’oro Tre settantenni a giudizio

Anziani spalloni a processo: in quattro introdussero illegalmente in Italia 35 chilogrammi d’oro grezzo acquistati nella vicina Svizzera. Ora la banda di arzilli settantenni, sono rimasti in tre in quanto uno degli indagati è deceduto, è stata rinviata a giudizio: ad inizio aprile la storia arriverà in aula davanti ai giudici di Varese. Nessuno degli imputati risiede in provincia: si tratta di uno svizzero e di due orafi residenti ad Alessandria.

Il gruppo recuperò l’oro in Svizzera pronto a immetterlo sul mercato italiano: per passare la frontiera scelsero il valico del Gaggiolo pensando che questo fosse meno sorvegliato. Così non era: in realtà la banda di spalloni altro non era che l’ultimo anello di un’organizzazione ben più potente e radicata che contrabbandava oro e diamanti destinati ai mercati di Vicenza, Alessandria e Pavia. Gli spalloni, che il confine lo varcarono tra il 29 e il 30 novembre 2007, erano in sintesi già sorvegliati. Vennero bloccati dopo aver consegnato il prezioso bottino: in auto gli fu trovato il corrispettivo della vendita, ben 545 mila euro. E per loro finì il contrabbando.

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