Una enorme gru campeggia da ieri nell’atrio del municipio, per la sorpresa dei cittadini che hanno varcato la soglia della casa comunale fin dalla mattinata. Nessun mistero, si tratta dell’inizio dei lavori di ripristino del tetto, dopo l’incendio doloso delle sei auto avvenuto nella notte del 13 settembre scorso. Le transenne delimitano la grande area dove si sta intervenendo, al pian terreno come al primo: in tutti e due i casi per ragioni di sicurezza l’accesso al pubblico è limitato.
Nello specifico, la ditta che ha in appalto i lavori sta provvedendo alla sostituzione delle volte in plexiglass che si sono letteralmente sciolte durante l’incendio delle auto sul tetto comunale; in tutto saranno 32 le parti che saranno sostituite. I tecnici comunali cominciano ad avere sempre più chiaro il quadro della situazione e soprattutto il costo: solo per questo intervento saranno spesi 25 mila euro, i lavori interessano la zona lucernario dell’edificio e continuerà per almeno due settimane.
In questa prima parte si è provveduto alla cosiddetta “scarnificazione” del plexiglass rovinato, con il calore e il fuoco però alcune parti si sono letteralmente saldate con la struttura portante in metallo e proprio per questo il lavoro da effettuare non è certamente facile. Piccoli detriti cadono all’interno della struttura, quella che è stata messa in sicurezza: per fortuna in questi giorni il meteo ha fatto la sua parte, è piovuto pochissimo e questo certamente aiuta i lavori.
Ma questo è solo il primo intervento: «Era la parte più urgente da sistemare – affermano i tecnici comunali – perché l’acqua di una eventuale pioggia penetrerebbe all’interno della casa comunale, ed è un po’ una lotta contro il tempo. Una volta terminati questi interventi si dovrà mettere mano al resto: dalla pavimentazione esterna e alcuni vetri che si sono rotti nei pressi del piano terra e del primo piano alla copertura del tetto. Il fuoco ha fortemente manomesso lo strato isolante fra le piastrelle del parcheggio e il tetto vero e proprio: essendo i danni a macchia di leopardo (le auto bruciate erano in diverse zone del parcheggio superiore) sarà ancora più difficile intervenire».
La stima dei danni causati dall’atto doloso non è dunque ancora completo, oltre a questi 25mila euro ne andranno aggiunti almeno altri 50 mila per il resto dei lavori, che verranno effettuati nei prossimi mesi. Sul tetto peraltro campeggiano ancora i relitti delle sei auto: non è possibile rimuoverli perché assieme a loro sono bruciati anche i relativi documenti di immatricolazione. Solo dopo aver perfezionato la denuncia e aver fornito i dati all’assicurazione, dunque, si potranno portar via. Questa è la burocrazia: oltre ai danni, anche la beffa.
Per non parlare del tempo che ci vorrà per rimettere in sesto una struttura che risale agli Anni 60, una volta un centro commerciale successivamente attrezzato a municipio “open space”.