«Al Varese non si può resistere»

Rolando e il sì in estate: «Quando mi hanno chiamato ero a Torino. Un’ora e mezza dopo avevo già firmato»

Dai mugugni agli incitamenti il passo non è sempre breve. Mattia Rolando in questi primi mesi al Varese è riuscito a trasformare lo scetticismo in convinzione, a suon di prestazioni sempre più convincenti. È ormai un fedelissimo di Baiano, che lo schiera largo a destra permettendogli anche di rientrare sul mancino per calciare o inventare. Gli applausi Rolando se li è guadagnati anche con il sacrificio e con il suo incedere che dura novanta minuti.

Abbiamo lavorato sodo da subito: il prof. Improta non si risparmia mai. Siamo ripartiti forte e con la testa giusta: era giusto staccare ma restando comunque sul pezzo. Ora mettiamo nelle gambe la benzina giusta.

È bello aver chiuso in testa il girone di andata, perché quando si è davanti puoi pensare a te senza curarti degli avversari. La classifica assumerà valore più avanti, ed è un concetto che Baiano ci ha messo in testa fin dall’inizio. Non è un campionato che finirà a marzo, perché è equilibrato fino alla fine e noi tutti lo sappiamo.

Sono soddisfatto perché sono riuscito a trovare la condizione giusta dopo parecchio tempo. Ho avuto un problema al ginocchio che per forza di cose mi ha condizionato all’inizio. Ho dovuto saltare la preparazione estiva, poi però mi sono trovato sempre meglio in campo e con i compagni. La condizione è andata in crescendo ed ora sto bene.


Avevo già sentito Merlin a giugno, appena finito il campionato di Serie D. Poi c’era stata la possibilità di fusione con il Bellinzago, di cui non se ne è più fatto nulla. Ma i contatti sono sempre rimasti attivi fino alla firma.


Volevo provare a fare la Lega Pro, perché me l’ero guadagnata sul campo con il Bellinzago. Ho aspettato, non ci sono riuscito, ma quando si è presentata l’offerta del Varese, che non ha nulla a che fare con questa categoria, non ho saputo resistere.


Ero a farmi un giro in centro a Torino quel giorno, quando Merlin mi chiamò. Quindi ho chiamato il mio procuratore e sono volato subito a Varese: in un’ora e mezza ero in sede. Abbiamo trovato l’accordo subito, ho firmato ed il giorno successivo mi stavo già allenando con la squadra. Non potevo perdere tempo.


È un ignorante del calcio, so definirlo solo così, ed è un commento più che positivo. Ho avuto modo di conoscerlo bene l’anno scorso a Bellinzago, per questo ho spinto tanto affinché arrivasse a Varese. L’ho chiamato spesso, praticamente tutti i giorni: ha fatto la scelta giusta.


Nel mio piccolo ho cercato di dare una mano perché ci tenevo, volevo che arrivasse qui. E confermo: ha fatto la scelta giusta.


Sì. Ho un’esperienza maggiore del campionato, delle squadre e dei giocatori avversari. Quest’anno il campionato è più tosto degli anni scorsi, perché le squadre di bassa classifica non sono semplici da affrontare.


Caronnese e Chieri sono le più insidiose per qualità e per modo di giocare; ma occhio al Cuneo, perché alla distanza arriverà. Hanno un allenatore che sa vincere e sicuramente faranno degli acquisti dalla Lega Pro.

Sì, è una città bellissima, c’è un sacco di vita nonostante faccia freddo, davvero molto freddo. Io ora ho preso casa a Vedano Olona, i ragazzi della zona mi hanno fatto vedere parecchi posti interessanti. È una città da vivere.


Chi? Sinceramente non lo conosco… Ma vi prometto che controllerò la somiglianza e vi saprò dire meglio.