Albania/ Tirana si interroga in vista di prossime manifestazioni

Tirana, 25 gen. (TMNews) – A Tirana le giornate sembrano scorrere tranquille, nonostante il pensiero della manifestazione antigovernativa di venerdì scorso, sfociata nella tragica morte di tre civili, faccia da sfondo ai pensieri e le azioni di ogni giorno. “Ancora non riesco a crederci, mi sembra così assurdo che gli albanesi siano stati capaci di questo”, si rammarica Nebi, 36 anni. E’ seduto in uno dei tanti bar e locali di Boulevrad Deshmoret e Kombit, la grande arteria che attraversa il centro cittadino, dove soli pochi giorni prima è andata in scena “una brutta pagina per il nostro paese, che ancora una volta finisce sui giornali per qualcosa di tanto drammatico”, è la preoccupazione di Sami, giovane ingegnere di 27 anni, impiegato presso una ditta edile.

“Non abbiamo mai smesso di lavorare – prosegue – nemmeno durante la crisi e ,come noi, tante altre aziende, ma questo non fa notizia”, se la prende anche con i media internazionali “che raccontano sempre la stessa faccia dell’Albania”.
“Ogni popolo ha la politica che si merita, io credo che siamo tutti responsabili” è invece la critica ‘all’interno’ di Asim, quarantunenne, gestore di un parcheggio a pagamento. Nonostante le diverse letture Nebi, Sami e Asim su un punto concordano: “alla fine è solo il popolo che soffre, non i politici”.

Iso

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