VARESE – “Nel 2023, sommando in dati delle Aler di Varese e Busto Arsizio, nella nostra provincia risultano 1.124 alloggi sfitti. Un dato allarmante emerso da una ricerca effettuata dal nostro gruppo, con accesso agli atti presso tutte le Aler della Lombardia, e che dimostra il fallimento delle politiche abitative della giunta regionale” così Samuele Astuti e Alice Bernardoni, consigliere regionale e segretaria provinciale del Pd, in merito ai dati dell’azienda per l’edilizia residenziale pubblica, aggiornati al 31 dicembre 2023.
“Di questi 1.124 alloggi – spiegano Astuti e Bernardoni – 270 sono già liberi e 842 in attesa di manutenzione (622) o di ristrutturazione (220)”.
“Nel 2023, a fronte di 1.448 richieste, di cui 465 di indigenti, ci sono state 88 assegnazioni e solo 19 appartamenti sono stati assegnati ai meno abbienti – sottolineano i dem –. Un calo di oltre il 50% rispetto al 2022, quando le assegnazioni furono 180 e un rialzo delle richieste che supera il 12%, dal momento che nel 2022 furono 1.272. Sono dati che tracciano un quadro a dir poco preoccupante e che si inseriscono in un quadro regionale che di anno in anno tende a peggiorare”.
“In tutta la Lombardia, infatti, sono stimati a 32.536 gli alloggi di edilizia popolare vuoti nel 2023 – sottolineano -. Di questi, le case di proprietà di ALER in Lombardia sono pari a 22.496 mentre la restante parte – circa 10.040 – dipende dalle amministrazioni comunali. Siamo davanti a uno scempio dovuto alla pessima politica abitativa regionale e a una legge regionale del tutto inadeguata che è da rifare da zero. I dati su alloggi sfitti e assegnazioni al minimo parlano chiaro e certificano il fallimento della giunta regionale che, pur avendo completa autonomia sulla materia, quell’autonomia che invoca come soluzione a ogni problema, evidentemente non è in grado di gestirla e di elaborare una normativa in grado di rispondere ai bisogni abitativi dei cittadini”.
“In autunno, come gruppo del Partito Democratico presenteremo in Consiglio regionale una nostra proposta di legge alternativa sui servizi abitativi pubblici e privati convenzionati – fa sapere Astuti – Per dare risposta al fabbisogno abitativo e alla necessità di un mix sociale è necessario, innanzitutto, rendere semplice e veloce la procedura di assegnazione degli alloggi. Viste le scarse risorse pubbliche, inoltre, è necessario che siano destinate esclusivamente alle ristrutturazioni degli alloggi Sap, destinati alle persone con redditi inferiori ai 16 mila euro l’anno. Il resto degli alloggi potrebbe essere assegnato ai lavoratori, attraverso un accordo che la Regione dovrebbe promuovere con le aziende, i sindacati e le banche, destinando così almeno 5mila alloggi vuoti Aler all’anno nello stato di fatto. L’accordo dovrebbe prevedere l’assegnazione gratuita degli alloggi, da parte di Aler e Comuni, fino al completamento dei lavori di ristrutturazione. Per fare questo le banche dovrebbero concedere mutui per la ristrutturazione, le cui rate sarebbero dedotte direttamente dallo stipendio dei lavoratori, con la garanzia delle aziende”.
“Bisogna poi dare risposta alle famiglie con componenti con disabilità gravissima – proseguono Astuti e Bernasconi – attraverso bandi specifici per l’assegnazione di alloggi adeguati e anche nello stato di fatto finalizzato a loro. Quanto alle case sul mercato libero, è necessario trovare il giusto equilibrio tra le legittime esigenze di guadagno da affitto del privato e la calmierazione dei canoni per le famiglie, proponendo un canone ridotto, con le giuste garanzie di pagamento al privato e garanzie per l’eventuale sloggio per morosità colpevole”.
“Serve infine una trasparenza che oggi manca completamente. Ogni Aler lombarda deve inserire nei prossimi bilanci come mancata entrata i dati riguardanti il numero di alloggi sfitti, box e immobili commerciali vuoti e i relativi costi di mantenimento, quali Imu e riscaldamento” concludono i dem.