Alessandro Chionna, gip di Busto indagato per corruzione

indagato per corruzione: il fascicolo a carico del giudice per le indagini preliminari di Busto Arsizio è stato aperto dalla procura di Brescia. Secondo l’ipotesi accusatoria Chionna nella sua posizione di magistrato avrebbe fornito consigli e informazioni ai fratelli e , titolari dell’azienda Gisowatt di Gorla Minore arrestati nel maggio scorso, in cambio di sponsorizzazioni sportive per sé (la passione di Chionna per le corse automobilistiche è nota e anche il suo rapporto con questo specifico sponsor) e per altri.

«Sono al corrente dell’indagine in corso – commenta brevemente , presidente del tribunale di Busto Arsizio – Come doveroso ho informato in modo ufficiale la Corte d’Appello di Milano, organo di controllo competente per il distretto. Al momento non ho preso provvedimenti su spostamenti in seno all’ufficio perché si tratta di un’ipotesi di reato. Attendo con fiducia l’esito delle indagini».

È il tribunale del Riesame di Milano a mettere in evidenza «l’allarmante» – così la definiscono i giudici – amicizia tra Chionna e i fratelli Sozzi. «Emanuele e Gianfranco Sozzi – scrivono i giudici del tribunale milanese – hanno un rapporto amicale e una frequentazione con Alessandro Chionna, gip del tribunale di Busto Arsizio, cui appare si rivolgano per ottenere consigli e ai quali Chionna chiede sponsorizzazioni per una canoista e per una squadra di pallavolo».

Sempre secondo quanto scrivono i giudici del tribunale del Riesame, Chionna e Emanuele Sozzi si sarebbero incontrati al palazzetto dello sport di Busto Arsizio. Dopo questo incontro Sozzi, intercettato in auto, spiega alla fidanzata: «Alessandro è un bravo ragazzo… mi ha detto di stare attento a parlare al telefono… che ce l’ho sotto controllo. Che il reato di cui sono accusato (ricettazione nel caso specifico, ndr) lo permette. Quindi non parlare… al telefono poco… ricettazione è tutto sotto controllo».

I due fratelli Sozzi, nel maggio scorso, furono arrestati in seno a un’indagine coordinata dal sostituto procuratore di Busto , per ricettazione, frode fiscale e corruzione di pubblici ufficiali. Per gli inquirenti i due sarebbero però al centro di una più vasta inchiesta che ha scoperchiato la rete criminale messa in piedi dalla famiglia di ’ndrangheta De Marte-Tripepi che operava nella zona a cavallo tra il Saronnese, il Comasco e l’alto Milanese.

Gli stessi Sozzi intercettati telefonicamente il 2 maggio 2013 citano ancora Chionna in relazione ai tempi processuali relativi all’imputazione di evasione fiscale che vede coinvolto Gianfranco: «Se tu senti Alessandro – dice Gianfranco al fratello – lunedì inizia il processo. Digli che siccome lunedì c’è soltanto la consegna della lista testimoni e poi dovranno fissare i vari dibattimenti… ovviamente più in là è meglio è. Se li fissano fra tre anni io faccio i salti di gioia».

Gli inquirenti hanno anche quantificato in 50 mila euro le sponsorizzazioni che il gip avrebbe ottenuto per la sola canoista e per il team di pallavolo.

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