In questi giorni è in corso la procedura di revisione dei collegi elettorali del “Rosatellum”. In tutto 232 collegi uninominali alla Camera e 109 al Senato per la quota maggioritaria (il candidato più votato nel collegio viene eletto), più 65 collegi plurinominali (con listini bloccati da 4 candidati per lista) per la quota proporzionale. La suddivisione dovrebbe, all’incirca, ricalcare per la Camera quella dei collegi del Mattarellum del Senato (erano tre in provincia di Varese, uno al nord, Varese-Luino, uno al centro, Gallarate-Sesto Calende-Tradate e uno al sud, Busto-Saronno), ma visto che dal 2001 ad oggi la nostra provincia ha visto un incremento della popolazione, potrebbe vedersi assegnati, stando ai rumors di palazzo, tre collegi “e mezzo” alla Camera (uno in coabitazione con la provincia di Como) e due al Senato, uno al nord e uno al sud.
Il collegio plurinominale invece dovrebbe essere all’incirca tarato sulla dimensione provinciale. Avremo dunque almeno cinque parlamentari eletti direttamente in provincia di Varese nella quota maggioritaria. Stando alle proiezioni che circolano in questi giorni, verrebbero dati tutti in quota al centrodestra, come ai tempi del Mattarellum. Collegi sicuri, ancora a rischio di vedersi “paracadutare” candidati che vengono da fuori, in base alle logiche di spartizione di coalizione. Al nord l’accordo prevederebbe un “fifty-fifty” tra Lega e Forza Italia per i collegi uninominali,
con gli azzurri che dovrebbero “caricarsi” anche la quota di Fratelli d’Italia, in attesa che si definisca il quadro nella galassia centrista. Presumibile che in provincia di Varese la maggioranza dei collegi possa essere assegnata alla Lega. Lunedì sera il direttivo provinciale di Forza Italia ha aperto le danze, sancendo le proposte di candidatura di e per le politiche. Per Comi si parla di un posto nel listino proporzionale, mentre Marsico in realtà sembra più orientato verso le regionali: così uno dei collegi uninominali potrebbe accogliere qualche “big” del partito. In casa leghista si consolida l’idea di candidare l’ex sindaco di Varese nel collegio del Senato, mentre è da valutare dove posizionare il riconfermando senatore uscente , che potrebbe avere spazio anche in Umbria, dove è commissario regionale del movimento.
Alla Camera, scontata la riconferma di che potrebbe puntare sulla sua Varese, il collegio centrale potrebbe essere ideale per il segretario provinciale (la sua Morazzone rientra in quel collegio), ma le logiche delle quote di genere (60% e 40% anche nei candidati dei collegi) potrebbero spingere anche l’assessore regionale verso una corsa alle politiche. Da verificare poi la posizione di, che potrebbe essere candidato nel listino bloccato. Il Pd, che oggi vanta una pattuglia di ben cinque parlamentari varesini, rischia invece di rimanere tagliato fuori sui collegi, dove però cercherà di proporre candidature competitive, soprattutto su Varese che viene ritenuta “contendibile”. Toto-nomi? Ancora non si sa se verrà ripetuta l’esperienza delle “parlamentarie”, ma di certo si parla di per il Senato e di una corsa per la riconferma di e Angelo Senaldi alla Camera, mentre sembra giunto al capolinea. Da verificare, in quota Orlando, le posizioni di e di . Per ora tutto è in stand-by in attesa della direzione nazionale del 13. I Cinque Stelle? Passeranno per le votazioni online, a partire dalla riconferma dell’uscente .