Parigi, 7 gen. (TMNews) – Dalla capitale Algeri, teatro oggi di violenti episodi di guerriglia urbana, le contestazioni dei giovani algerini contro il carovita, la disoccupazione e la carenza di alloggi si sono estese prima all’ovest, nella metropoli di Oran, e poi ad est, ad Annaba, risparmiata finora dai moti di protesta. “Urliamo, bruciamo e spacchiamo tutto, perché è l’unico linguaggio che riescono a capire”, spiega un giovane del quartiere di Bab el Oued, considerato il focolaio di tutti i moti del paese maghrebino; “Non ne possiamo più di questa vita senza un domani”, reclama Johnny, deciso a proseguire nella protesta.
Nella capitale, nel quartiere popolare di Belouizdad (Belcourt), questo pomeriggio gruppi di giovani hanno attaccato la polizia con pietre, petardi e bottiglie di vetro. Le forze dell’ordine, equipaggiate con armi pesanti, hanno risposto con cannoni ad acqua e gas lacrimogeni. “Cercano il martire”, commenta un altro manifestante.
Ad Annaba sono scoppiati violenti incidenti dopo la preghiera del venerdì nel quartiere popolare detto del “gazometro”: centinaia di giovani hanno lanciato sassi contro gli agenti, dispiegati fin dalla vigilia a difesa degli uffici pubblici. I manifestanti hanno bloccato con barricate la principale arteria che porta verso il centro ospedaliero della vicina città di Lauriers-Roses.
Gli scontri sono ripresi anche ad Orano, la metropoli dell’ovest algerino, dove ieri erano stati saccheggiati diversi edifici pubblici. Gli scontri di oggi riguardano il quartiere di Petit-Lac, alla periferia della città.
Da oltre una settimana, gruppi di giovani sempre più numerosi, denunciano il loro “malessere”, tanto a causa del rialzo dei prezzi dei prodotti alimentari e di prima necessità, tanto per la disoccupazione e la mancanza di alloggi. I giovani di meno di 30 anni costituiscono il 75% della popolazione algerina (35,6 milioni di abitanti).
Fcs
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