CARONNO PERTUSELLA Due pentoloni di cassouela e tante porzioni di pasta e fagioli. È stato questo il menù domenicale al presidio dei lavoratori dell’Ims, azienda specializzata nella produzione di cd e dvd dove, nonostante l’istanza di fallimento continua la lotta con l’obiettivo di salvare i 132 posti di lavoro. Ieri a mezzogiorno al presidio permanente di via Bergamo davanti ai cancelli della storica azienda c’erano oltre una trentina di persone: i lavoratori, le mogli e anche qualche bambino.
Anche per permettere alle famiglie di trascorrere qualche ora insieme, è stato promosso questo momento conviviale che segue la lasagnata (ripresa anche da una troupe della trasmissione televisiva Servizio Pubblico di Michele Santoro ndr) e la castagnata organizzate settimana scorsa. I cuochi si sono messi all’opera in mattinata e poco prima dell’una il profumo delle pietanze, cassouela e pasta e fagioli, invadeva tutto il gazebo dove i lavoratori garantiscono una presenza costante di giorno, ma anche di notte. Nonostante il freddo, la protesta va avanti. Anzi, i dipendenti (a rischiare il posto sono in 132) sono pronti a coinvolgere anche i dipendenti delle altre aziende in difficoltà della zona. Mercoledì, infatti, hanno scritto una lettera aperta ai lavoratori della Sanofi Aventis, della Inda e della Whirlpool.
«Tra mercoledì e giovedì prossimo – spiega Luigi Maiocchi un portavoce dei lavoratori – andremo come delegazione ad incontrarli ufficialmente: il nostro obiettivo è organizzare una grande manifestazione comune magari a Varese. Le difficoltà sono uguali per tutti, bisogna unire le forze e lottare insieme».
La lotta dei lavoratori Ims prosegue anche su un altro binario quello della sensibilizzazione dei cantanti i cui cd sono stati prodotti nello stabilimento caronnese: dopo la solidarietà espressa via mail da Caparezza, l’incontro con Francesco Guccini e lo scambio di messaggi con Vasco Rossi che ha persino annunciato una sua visita al presidio, i lavoratori ieri sera sono andati al concerto di Paul McCartney ad Assago. Hanno preparato un grosso striscione scritto in inglese che hanno esposto, sperando che il Macca dedicasse qualche minuto del suo tempo per dare visibilità alla protesta. I lavoratori adesso incrociano le dita auspicando la nomina del curatore fallimentare: «Qui è tutto pronto – dice Maiocchi – mancano le materie prime e poi potremmo produrre: speriamo che si possa arrivare alla cessione di un ramo d’azienda per salvare i posti di lavoro, ma anche la nostra azienda che ha scritto una pagina importante della storia industriale del Saronnese e non solo, visto che qui sono stati prodotti i più grandi successi degli ultimi anni».
Nel frattempo sono tantissime le iniziative di solidarietà che arrivano al presidio: non ultima quella di una scuola di ballo locale che si è offerta di organizzare una festa per il Capodanno.
Sara Giudici
e.marletta
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