Allarme a Castellanza Più di metà non lavora

CASTELLANZA La crisi economica, il patto di stabilitá, i minori trasferimenti statali non hanno impedito al Comune di Castellanza di mantenere tutti i servizi per la cittadinanza.

Ma sul futuro pesano nubi plumbee.

Se ne è parlato venerdì sera nel consiglio comunale convocato per l’approvazione del rendiconto della gestione del 2011.

La difficile situazione economica attuale si fa sentire: ben il 25% della spesa del Comune è dedicato al sociale, con 3 milioni di euro su un totale di 12 milioni e 700 mila.

L’assessore al bilancio Luca Galli ha espresso da una parte la sua soddisfazione per il mantenimento dei servizi, dall’altra le preoccupazioni per un futuro incerto.

«Ci si aspetta l’arrivo di ulteriori tagli da parte dello Stato per un milione e 200 mila euro – ha detto – questo vuol dire che dovremo tagliare ancora la spesa, non sará una cosa facile. Se non si trovano altre entrate, ci saranno tagli ai servizi. In particolare la partita del futuro si gioicherá sui servizi a domanda individuale».

Destano preoccupazioni, secondo l’assessore, la diminuzione degli oneri di urbanizzazione, la crescente presenza sul territorio del terziario a discapito delle industrie e la chiusura di molte grandi imprese produttive.

A ciò vanno aggiunte le caratteristiche della popolazione locale. Su 14.374 abitanti solo 6.000 lavorano, mentre 8.400 sono le persone inoccupate, di cui circa 6.000 pensionate.

Solo il 5% della popolazione cittadina ha un reddito lordo pro capite superiore a 50mila euro, mentre il 45% ha un reddito inferiore ai 18 mila euro.

e.romano

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