MALPENSA Due gli scenari ipotizzati anche con l’utilizzo di comparse scelte tra gli uomini e le donne della Scuola allievi agenti della polizia di stato di Alessandria e del III centro di mobilitazione della Croce Rossa militare italiana. Il primo prevedeva la ricezione da parte delle forze in campo di una nota proveniente da reparti esterni con la quale veniva segnalato come molto probabile, il tentativo di intrusione, nell’area sterile aeroportuale, di tre sospetti terroristi. Dei ricercati sono state trasmesse sia le fotografie che gli estremi dei mezzi con i quali avrebbero raggiunto lo scalo aereo. Sulla base della nota sono partite le ricerche in ambito aeroportuale che hanno visto il coinvolgimento di tutti gli operatori del dispositivo di sicurezza consentendo l’individuazione dei mezzi precedentemente segnalati, indirizzando le ricerche ai fini della successiva identificazione e cattura dei presunti terroristi.
La seconda fase prevedeva invece la possibilità che lo stesso gruppo terroristico, ad epilogo della prima fase, non venisse immediatamente individuato e catturato, tanto da riuscire a prendere in ostaggio dei passeggeri durante il trasporto dei “malcapitati” con bus intercampo verso l’aero. In questo specifico frangente hanno agito in sinergia tutti i reparti addetti alla sicurezza di Malpensa con messa in campo del negoziatore e gestione del pericolo affidata al Centro di Risposta Crisi, organismo con ruolo decisionale espressamente previsto per la gestione delle situazioni di pericolo, composto dai rappresentanti delle istituzioni e dei vari operatori aeroportuali. Tutta l’operazione è stata seguita e ripresa dagli elicotteri del Reparto volo della polizia di stato di Malpensa. Il test è perfettamente riuscito.
Simona Carnaghi
e.marletta
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