NERVIANO – Sei anni di chiusura, sei anni che giace in stato di abbandono. Si tratta di un plesso completato alla fine degli anni ’60, la piscina di Via De Gasperi 23, sulla Provinciale 109. Ma ora è all’asta giudiziaria, indetta dal Tribunale di Milano, per un prezzo base di 885mila euro con offerta minima a 663mila. Le offerte si potranno presentare entro il 27 giugno. La destinazione d’uso futura? Sarà l’aggiudicatario a decidere cosa farne, se riqualificarla o scegliere altre destinazioni d’uso per l’immobile.
Pubblicato proprio nei giorni scorsi l’avviso di vendita all’asta sugli appositi siti internet dedicati alle vendite giudiziarie. Ma anche fuori dai cancelli dell’ex impianto di nuoto affisso un cartello. Attualmente l’impianto sorge su una proprietà privata su un’area di 8.500 mq totali, con un complesso sportivo da 2.095 mq e una piscina di 25 x 12,5 metri e una più piccola da 12,5 x 5 metri, ma anche una palestra per body building, una palestra pre-natatoria, quattro spogliatoi maschili, servizi e docce maschili, i locali della direzione, la segreteria, un guardaroba, l’ingresso, un locale medico e tre spogliatoi femminili, con bagni e docce.
Nella struttura anche dei locali per sauna e idromassaggio, ripostigli, uno spogliatoio attrezzato per disabili, tribune e persino una zona relax con bagno e terrazza esterna. L’immobile – come si legge nella perizia dell’asta – non è in uso da diversi anni e necessita di lavori di ristrutturazione, ammodernamento e adeguamento.
La chiusura era stata disposta il 31 luglio 2017, quando il gestore a causa dell’assenza di certificazioni e documenti di agibilità/strutturali, avrebbe impedito di continuare il lavoro, nonostante i grandi investimenti messi nelle precedenti quattro stagioni. Gli anni d’ro della piscina di Nerviano furono certamente gli anni ‘80 e ‘90, ma allora anche molte famiglie iscrivevano i loro figlioletti in piscina per fare sport il pomeriggio.
Del resto la posizione dell’impianto, lungo la SP109, lo rendeva facilmente raggiungibile anche dai comuni limitrofi. Anche negli anni Duemila si era continuato a utilizzarlo, ma poi la burocrazia e una gestione discutibile hanno visto il declino della struttura, fino alla sua chiusura. Staremo a vedere ora cosa succederà, chi se l’aggiudicherà e cosa ne farà.