Venuti su a pane e sport, facile capire da che parte stiamo. E non abbiamo problemi ad ammettere che ci è bastato sentir parlare di Olimpiadi in Lombardia, per emozionarci.
No, i Giochi non ci fanno paura: ci fanno sognare. Ci fanno immaginare la nostra terra al centro del mondo, i campioni più grandi che bussano alla porta di casa, la massima espressione dello sport proprio fuori dall’uscio, l’opportunità unica e irripetibile di veder nascere e crescere strutture che poi resteranno.
Ci fanno pensare alle Olimpiadi ma anche alle Paralimpiadi che seguiranno, da vivere intensamente lasciando libere le emozioni e ascoltando storie uniche. Ci fanno pregustare qualcosa che racconteremo, racconteremo ai nostri nipoti.Qualcosa di cui andare orgogliosi, da tutti i punti di vista. Perché saremo ancora ammalati di ottimismo, avremo ancora dentro il virus della fiducia nei confronti della nostra terra e della nostra gente: ma pensiamo e crediamo che sia ancora possibile pensare di organizzare qualcosa di grandioso come i Giochi Olimpici, e pensare di organizzarli per bene. No, non è facile: non è facile in giorni in cui si parla (ancora) di tangenti e ruberie, proprio qui, nella nostra amata Lombardia. Però è doveroso crederci. Altrimenti, dovremmo ammettere la sconfitta di quello in cui abbiamo sempre creduto. Proviamoci: se vogliamo, siamo capaci.