Alleanza mondiale contro la fame nel mondo


Madrid, 28 gen. (Apcom)
– Un progetto di “Alleanza Mondiale per
l’agricoltura e la sicurezza alimentare” e un annuncio di aiuti
per un miliardo di euro su 5 anni fatto dal premier spagnolo José
Luis Zapatero. Si è conclusa così, con pochi risultati concreti
di ordine finanziario, la ‘riunione di alto livello’ tenutasi a
Madrid come primo appuntamento per dare un seguito al vertice Fao
di Roma dello scorso giugno. Alla riunione hanno partecipato
circa un centinaio di paesi, e l’Italia è stata rappresentata dal
sottosegretario agli Esteri Vincenzo Scotti.

Secondo Zapatero alcuni Stati (non meglio precisati) “si sono
già impegnati” a versare 5,5 miliardi di dollari, mentre l’Ue
1,3 miliardi di dollari. Cifre però che sembrano riferirsi ad
annunci precedenti: a Roma, ad esempio, erano state fatte
promesse di aiuti da numerosi paesi e istituzioni, per circa 10
miliardi di dollari.

La riunione di Madrid è invece servita per continuare a
sviluppare il concetto di ‘partenariato’ o ‘Alleanza globale’ per
la sicurezza alimentare, lanciato dall’Onu e sostenuto da
Francia, Italia Spagna e anche dalla segretaria di Stato
americana Hillary Clinton, che ieri ha mandato un messaggio video
alle delegazioni. Lo stesso segretario delle Nazioni Unite Ban
Ki-moon nell’atto finale ha affermato: “Abbiamo bisogno di un
coordinamento più efficace…con risorse finanziarie nettamente
maggiori”.

I delegati nella capitale spagnola hanno firmato una
“dichiarazione di Madrid” in cui hanno approvato l’impegno a
“consultazioni” per stabilire un'”Alleanza globale per
l’agricoltura, la sicurezza alimentare e la nutrizione”. Questa
potrebbe essere lanciata ufficialmente durante un prossimo
vertice Fao che potrebbe tenersi a novembre, secondo quanto ha
riferito il ministro dell’Agricoltura francese Michel Barnier.
L’Italia, ha indicato il sottosegretario Scotti, si è impegnata a
sostenere l’idea in sede di G8, di cui esercita la presidenza di
turno: “La sosterremo al G8 agricoltura di aprile a Treviso, al
G8 sviluppo di maggio a Pescara e al summit di luglio”, ha
affermato Scotti, sottolineando che “non deve trattarsi di un
nuovo organismo o istituzione, bensì di un forte coordinamento”.

Durante il vertice di Roma lo scorso giugno, i paesi Fao avevano
promesso di ridurre della metà entro il 2015 il numero di persone
che soffrono la fame: secondo gli esperti servirebbero fra i 25 e
i 40 miliardi di dollari all’anno: ieri il direttore generale
della Fao Jacques Diouf in un’intervista a ‘El Pais’, aveva
affermato: “Dei 22 miliardi necessari ne sono arrivati solo 2 per
aiuti alimentari, non alla produzione: Spagna e Italia sono i
paesi che stanno rispettando meglio gli impegni”.

Nonostante tutto secondo Ambroise Mazal, del Comitato cattolico
contro la fame e per lo sviluppo, l’idea dell’Alleanza Globale,
che dovrebbe includere anche agenzie Onu e Ong oltre agli Stati,
potrebbe essere utile: “Oggi non esiste uno strumento, un luogo
che riunisca gli attori dello sviluppo: ci sono Fao e Wto, con
posizioni spesso diametralmente opposte, bisogna riunire questi
attori, aggiungerci la società civile e costruire un consenso per
lottare contro la fame”. Ma altri, come Jose Antonio Hernandez,
portavoce di Intermon-Oxfam, sono più scettici: “Quello che non
ci serve è un altro pezzo di burocrazia, le promesse non hanno
mai tolto la fame alla gente”.

Cep

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