VARESE – Nei primi nove mesi del 2023 l’industria calzaturiera lombarda ha registrato un aumento delle esportazioni del 31,4% annuo, raggiungendo il valore di 2,4 miliardi, tra calzature e componentistica. Il risultato è pari a un balzo del 77,3% rispetto ai livelli pre-covid (gennaio-settembre 2019).
In particolare, Milano (+42,9%) è salita in testa alla graduatoria delle province esportatrici grazie alla rete logistica e alla vicinanza con la Svizzera, tradizionale hub distributivo delle griffe del lusso. Le prime 5 destinazioni dell’export lombardo, che coprono il 55,6% del totale, sono: Svizzera (+158,4%), Stati Uniti (+11,6%), Francia (+18,9%), Cina (+19,7%) e Corea del Sud (+11,1%).
I dati sono stati resi noti da Assocalzaturifici, in occasione di Micam, la fiera del comparto in programma fino al 21 febbraio 2024 a Fiera Milano Rho. In Lombardia nel 2023 il numero di imprese attive (tra calzaturifici e produttori di parti) ha registrato, secondo i dati di Infocamere-Movimprese, un calo di 26 unità sul 2022, tra industria e artigianato, accompagnato da un saldo positivo di +138 addetti (+2,1%), che restano però ancora al di sotto dei livelli pre-Covid.
Per quanto riguarda le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate da Inps nel 2023 per le imprese lombarde della filiera pelle, si registra un aumento del 16% rispetto al 2022: sono state autorizzate 1,5 milioni di ore, un numero ancora superiore (+56,4%) a quelle del 2019