Ora gli Alpini passano al contrattacco. Le accese polemiche riguardanti presunte molestie ai danni di ragazze durante l’adunata nazionale degli alpini a Rimini dello scorso maggio sono destinate a non terminare, nonostante l’archiviazione chiesta dal procuratore capo Elisabetta Melotti per l’unica denuncia presentata alla procura riminese.
Nei giorni successivi all’adunata, su stampa e social network sostenitori degli Alpini e detrattori si sono fronteggiati dividendosi tra chi ha dipinto le penne nere come un insieme di molestatori imbevuti di patriarcato tossico e chi invece li difendeva, citandone i valori, la storia, la correttezza nonchè la bellezza ed i vantaggi dell’adunata per la città di Rimini. Oggettivamente, i detrattori sono stati molti meno dei sostenitori, bastava fare un giro sui gruppi facebook e aver vissuto l’adunata riminese dall’interno per rendersene conto. Anche noi ci eravamo schierati in favore degli Alpini non perchè si debbano sminuire eventuali atti molesti compiuti da qualcuno, ma perchè è profondamente sbagliato usare un episodio, in realtà ancora da verificare, per attaccare una manifestazione ed un corpo, quello degli Alpini, che rappresentano una realtà militare ed associazionistica profondamente radicata e dedita al bene comune.
L’Associazione Nazionale Alpini, in risposta agli attacchi carichi di livore da parte di alcuni utenti social, ha querelato quattro persone autrici di frasi ingiuriose. “A due il provvedimento è già stato notificato, agli altri arriverà a giorni– precisa Massimo Cortesi, portavoce di Ana– Le persone querelate sono un politico veneto di area centrosinistra, un giornalista e due soggetti che hanno offeso il corpo e l’associazione, rappresentando tutti gli alpini come ubriaconi e molestatori. Ma siamo solo all’inizio“.
L’ANA ha dato mandato anche ai suoi avvocati di valutare la posizione dell’associazione femministe “Non una di meno”, che fu la prima a sollevare il caso delle molestie utilizzando toni accesi nei confronti degli Alpini.
Per il presidente dell’Ana Sebastiano Favero, amareggiato dalla vicenda sin dalle prime polemiche, commenta: “Avevamo invitato tutti alla prudenza dopo le prime segnalazioni di presunte molestie a Rimini. Purtroppo c’è chi ha generalizzato offendendo e condannando l’intero corpo degli Alpini per i comportamenti di alcuni. Comportamenti che, va sottolineato, sono tutti ancora da accertare”.