Alptransit in ritardo, il potenziamento della linea Bellinzona-Luino-Gallarate diventa ancora più importante. «Ma siamo sicuri che i lavori non subiranno ritardi ancora più consistenti anche sul lato italiano?» mette la pulce il commissario straordinario della Provincia di Varese , che sta seguendo insieme ai sindaci le trattative con Rfi per l’ottenimento delle misure compensative (passaggi a livello, barriere antirumore, ecc.) sulla linea ferroviaria.
La notizia che i lavori di realizzazione della galleria di base del Monte Ceneri rischiano di slittare di un paio d’anni (consegna prevista nel 2021 anziché nel 2019) renderebbe ancor più essenziale l’opera di adeguamento prevista nell’accordo Italia-Svizzera sulla linea di Luino, finanziata dalla Confederazione Elvetica. Sì, perché i moderni semirimorchi da quattro metri, quelli che scenderanno dal nuovo tunnel del Gottardo, potranno deviare da Bellinzona verso Luino, bypassando il tunnel del Ceneri, per scendere verso il terminal merci dell’Hupac di Busto Arsizio-Gallarate o quello di Novara (via Sesto Calende).
«A questo punto si dimostrerebbe ancor di più l’utilità del corridoio ferroviario Luino-Gallarate – spiega , ricercatore del Centro di Ricerca sulla Mobilità e i Trasporti diretto dalla professoressa all’università Liuc di Castellanza – dipenderà tutto dal cronoprogramma dei lavori per completare il corridoio da quattro metri, ma se dovesse essere ultimato entro la fine del 2017, in concomitanza con l’apertura della galleria di base del Gottardo, i semirimorchi da quattro metri finirebbero per transitare solamente sulla Luino-Gallarate, in attesa di poter arrivare a Lugano e Chiasso quando sarà attivata la galleria di base del Ceneri». Per il territorio però non ci sarebbe il rischio di un aumento di traffico ferroviario: «La capacità della linea, una volta adeguata, non cambia».
Più perplesso su questa ipotesi è invece Dario Galli, commissario di Villa Recalcati, che insieme a Regione e Comuni sta “addosso” a Rfi per ottenere le opere compensative rispetto ai lavori di potenziamento della linea. «Sul lato italiano siamo ancora all’anno zero e dubito che i lavori vengano completati in tempo rispetto alle scadenze degli svizzeri – afferma Galli – perciò il problema non si pone. Più tempo per ottenere i passaggi a livello? Purtroppo l’unica arma che potremo utilizzare è quella del “ricatto” contro Rfi, obbligandoli a realizzare le opere compensative una volta che i lavori saranno avviati».
Nel rispondere ad un’interrogazione avente come prima firmataria la deputata del Pd Ma, il viceministro ai trasporti aveva infatti ricordato che «sulla linea ferroviaria Luino-Gallarate non sono ad oggi pianificati interventi di soppressione dei passaggi a livello».
© riproduzione riservata