"Altro che borgo degli artistiA Boarezzo regna il degrado"

VALGANNA «La frazione degli artisti e dei murales è avvolta dal degrado». Parola dei residenti di Boarezzo, località montana del Comune di Valganna. Erba alta, buche sulle strade, gli affreschi dipinti sulle case che sbiadiscono giorno dopo giorno e persino corse clandestine di auto sui tornanti che portano al paese. È un grido d’allarme quello lanciato da due coniugi che da anni frequentano in maniera assidua questo borgo. Località che, spiegano, «sembra morire giorno dopo giorno».

Nei primo giorni di luglio anche il bar ristorante Toboga, l’ultimo locale pubblico di Boarezzo ha chiuso i battenti e adesso non esiste più un posto dove bere un caffè, prendere una bottiglia d’acqua o mangiare un panino dopo una passeggiata tra questi boschi. Ma non è solo questo a imporre una riflessione. Lì, ormai, non c’è più un bar, un’edicola, un negozio di alimentari. Risultato un suggestivo isolamento. «Che sarebbe sopportabile – spiegano marito e moglie –

se il resto del borgo fosse curato e rispettato come merita. Così però non è». Basta farsi un giro al monumento, all’ingresso del paese, dove l’erba e le panchine, ormai divelte, salutano turisti e residenti. Niente a che vedere con i fasti di un tempo. Quando nel periodo d’oro degli anni Trenta e Quaranta le famiglie facoltose di Como, Varese e Milano l’avevano eletto a meta della loro villeggiatura.

Fu creato così il grande “Albergo Piambello”, ma dopo la chiusura dell’hotel, negli anni 70, è cominciato per Boarezzo un lento declino. A contenerlo l’attenzione di un gruppo di persone che hanno fondato l’associazione «Amici di Boarezzo», che è riuscita a rilanciare e valorizzare questa piccola realtà. Così sotto la guida del pittore Mario Alioli è arrovata l’idea di creare il «Villaggio Artistico» e 16 artisti hanno rappresentato, secondo la propria tecnica e la propria ispirazione, le tradizioni e gli antichi mestieri. «Ma oggi – chiariscono i residenti – anche queste opere sono a rischio. Per non parlare del degrado dell’albergo, abbandonato, pericolare, poco sicuro e con continui movimenti nelle ore notturne che di certo non contribuiscono alla nostra  tranquillità».

Delle 70 stanze in stile Liberty e del lussuoso parco ora non resta che una struttura traballante in attesa di una riqualificazione lontana da venire. «Ci sono problemi di sicurezza – evidenziano i coniugi che ci vivono praticamente a ridosso – di igiene e i pericoli legati ai crolli. Qualcuno deve fare qualcosa e prendersi cura di un borgo che merita maggiore attenzione».

«Sarà mia premura verificare da vicino la situazione – promette intanto il sindaco Giacomo Bignotti – e valutare le azioni che possiamo portare avanti».  Ecco allora l’appello al primo cittadino: «Una regolare manutenzione della cosa pubblica che riaccenda i riflettori sul verde e l’arte di questa località». E magari riporti una parte dei turisti che facciano ricordare gli anni d’oro di Boarezzo.
Alessio Pagani

b.melazzini

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