Altro che Omino di Latta E’ varesino il re dei boscaioli

VARESE Il re dei boscaioli italiani? È nientemeno che un varesino. Si chiama infatti Massimiliano Biemmi e abita ad Arcisate l’uomo che si è aggiudicato il “Triathlon del Boscaiolo”, la prima prova del campionato italiano disputatasi il 17 luglio nella località Ortisè del comune di Mezzana, in provincia di Trento.
Perché chi crede che i taglialegna esistano solo nelle favole, per arrivare al momento giusto a salvare la nonna e Cappuccetto Rosso dalla pancia del lupo cattivo,

o che siano tutti come il tenero Omino di Latta del Mago di Oz, si deve ricredere: i boscaioli sono gente sportiva e agguerrita, armati di motosega e professionalità, che per sfogare la propria passione hanno inventato specialità ben precise e gareggiano tra loro nei boschi del nord Italia.
E Massimiliano Biemmi è il segretario di una vera e propria federazione sportiva, la Fib, «Federazione italiana boscaioli», appunto, che dal 1996 organizza le gare tra artisti della motosega. Gare che servono anche da test per gli strumenti da lavoro: perché oltre agli utensili di taglio, per un taglialegna sono importanti anche le attrezzature di sicurezza, come maschere, guanti, pantaloni antitaglio e scarpe antinfortunistiche: tutto dev’essere al top per garantire la sicurezza e la precisione nel lavoro, e le gare sono un ottimo momento di confronto e una vetrina per le ditte produttrici, spesso sponsor delle competizioni.
I primi leader delle specialità sono stati i trentini, che nel 1980 hanno importato anche in Italia il “format” delle gare tra boscaioli. Ma oggi la passione per questo vero e proprio sport si è diffusa in tutto il nord Italia, tanto che il presidente della federazione è un bresciano, Vito Angeli.
Ma è il varesino Biemmi il campione 2011: ha totalizzato ben sessanta punti, che gli hanno permesso di distaccare di dieci punti il secondo classificato, il bolzanino Karl Ennemoser, arrivando primo su cinquantaquattro concorrenti.
Le specialità in cui si sono misurati i concorrenti sono tre: l’abbattimento (ovvero la capacità di indirizzare il tronco tagliato in un punto preciso), la sramatura (tagliare con la maggior precisione possibile tutti i rami che fuoriescono da un tronco artificiale, uguale per tutti) e il taglio con l’accetta, la prova più faticosa, che misura la velocità e la precisione di taglio senza strumenti tecnologici.

s.bartolini

© riproduzione riservata