Amico mio, non c’è nulla che succede per caso

Il pensiero del nostro Gabriele Galassi

Nulla succede per caso. Un anno esatto fa, come tante altre mattine di quei mesi, sto scendendo di casa alle 7 (orario che in genere, se vedo, è perché non sono andato ancora a letto): devo onorare un patto col “mio” preparatore atletico, puntuale per portarmi in pista ciclabile per rimettermi in forma (niente ironie, un po’ ci sono riuscito).
Un’oretta di camminata, chiacchiere e risate in amicizia e un po’ di reciproco sostegno per un momento non facile.

Un anno esatto fa, dopo diversi tentativi, alcuni di ripiego, altri andati falliti, ho un piccolo lavoro che due amici, con una mano sul cuore, mi hanno offerto. Il mio sogno, scrivere, mi sembra vicino al cartello “fine”: lo faccio da anni, ma non sono mai riuscito a trasformarlo in un impegno a tempo pieno.
Un anno esatto fa, finita nella stagione precedente una grande esperienza nel Monaco (con un clamoroso “benservito” dopo averlo portato dalla serie B alla Champions League), le tue avventure con la Nazionale greca e col Bari non sono andate nel verso giusto. Delusione e insofferenza iniziano a fare capolino nelle nostre passeggiate, in attesa di qualcosa che crediamo di meritarci (e vogliamo meritarci) che però non arriva. Ma nulla succede per caso e, un anno esatto fa, arrivano finalmente le chiamate giuste, con quel pizzico di fortuna che aiuta chi ci mette il cuore in quello che fa. Mentre io mi preparo a mettere piede in quella che è diventata una famiglia, il tuo telefono suona e dall’altra parte del telefono un uomo speciale ti dice che quello che aspettavi sta per arrivare.
Di lì a un mese, abbracciati alle nostre splendide compagne, nostre prime tifose, stiamo festeggiando il tuo matrimonio con un (ottimo) sigaro e un (favoloso) rum. Finalmente possiamo andare dove vogliamo e dove stiamo bene: io in una redazione, tu su un campo da calcio. I nostri sogni stanno decollando insieme e sono destinati ad un meraviglioso volo.
Oggi, un anno esatto dopo, sto piangendo di gioia perché tu sei campione d’Inghilterra e io sono sui tasti del mio computer a raccontarlo.
Perché alla fine nulla succede per caso, amico mio.

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di Andrea Azzalin
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