– Non solo l’autostrada A8, teatro dell’ennesimo incidente mortale domenica all’alba, ma anche la superstrada Besozzo – Vergiate, rientra tra le arterie pericolose maggiormente trafficate della provincia di Varese.
A denunciarlo più volte, soprattutto quando c’è maltempo, come capitato nella notte tra sabato e domenica con la caduta di nevischio, sono gli stessi automobilisti e gli utenti della strada. In un certo senso, c’è continuità tra questo tratto di statale 629, che ha due corsie per senso di marcia e l’autostrada stessa, visto che il casello autostradale di Sesto Calende Vergiate consente l’immissione sulla A26, la quale a Gallarate ovest si innesta con la stessa A8.
«La superstrada è semplicemente oscena – denuncia un automobilista besozzese che ha percorso la traffica arteria sabato sera mentre pioggia mista a neve scendeva con forte intensità – quando piove o peggio nevica diventa rischiosissima; la corsia di destra è una pozzanghera unica, mentre quella di sinistra, utilizzata per effettuare i sorpassi, è più pulita, ma ogni tanto si formano delle pozze, per cui rischi ancora di più perché non te la aspetti».
Il limite di velocità
sulla superstrada è di 90 km/h, che scende a 60 km/h in prossimità dei tantissimi semafori, alcuni dei quali regolano il traffico di piccoli incroci dove insistono sparuti gruppi di case e che interrompono la fluidità del traffico. Ma non è solo la velocità la causa della pericolosità della Besozzo – Vergiate. L’elenco stilato dagli automobilisti di ciò che non va è lungo. «Le curve sono fatte male, a partire da quella di Besozzo, prima del ponte della ferrovia per chi proviene da Malgesso – prosegue l’automobilista – ci sono semafori in quantità inverosimile e non sincronizzati per cui si passa più tempo fermi, anche quando non c’è traffico, che non in viaggio».
Ad aumentare la pericolosità della strada è anche la presenza dei mezzi pesanti; in entrambe le direzioni sono presenti degli autovelox fissi, tarati sul limite dei 90 km/h. La superstrada è stata teatro di diversi incidenti, anche recentemente, per fortuna mai mortali. «Sabato sera la situazione era al limite a causa della pioggia e della neve bagnata che ha invaso le carreggiate e non si scioglieva – spiega un altro utente che ha percorso la 629 sabato – alcuni punti della strada sono al buio e davvero si faceva fatica ad individuare le pozzanghere presenti sulle corsie».
Anche i sindaci dei paesi che si affacciano sulla superstrada hanno in passato espresso tutte le loro preoccupazioni, anche per i pedoni, costretti a percorrere a piedi un tratto della 629 per poter raggiungere le loro case. «Speriamo che non ci debba scappare il morto prima di intervenire» chiosa un automobilista.