Cartiere Paolo Pigna Spa ha ufficialmente interrotto la collaborazione con Chiara Ferragni, annunciando la decisione attraverso un comunicato della direzione aziendale confermato dall’Ansa. La notizia ha scatenato voci che indicano l’influencer come “sempre più sola” e addirittura “radioattiva“, riflettendo la serie di recenti controversie scaturite dal pandoro-gate.
La decisione della Cartiere Paolo Pigna Spa è stata presa in linea con il proprio codice etico aziendale, consultabile sul sito pigna.it, che esclude la collaborazione con individui sanzionati dalle autorità per comportamenti non etici o non conformi alle leggi. Questo è stato ulteriormente confermato dalla disattivazione della pagina dedicata a “Chiara Ferragni Limited Edition” sul sito, con un reindirizzamento alla pagina di errore 404.
Nonostante la fine della collaborazione, i prodotti Pigna sponsorizzati da Chiara Ferragni sono ancora visibili sullo store online dell’influencer, suggerendo che la vendita potrebbe continuare fino a esaurimento scorte.
La rottura con Cartiere Paolo Pigna Spa rappresenta l’ennesima perdita di un importante partner per Chiara Ferragni, già coinvolta in precedenti controversie che hanno portato alla fine delle collaborazioni con Safilo Group, Oreo e Coca-Cola. Il termine “fuga dei brand” è stato utilizzato per descrivere questo trend, suggerendo che potrebbero verificarsi ulteriori interruzioni in futuro.
Il Codacons ha elogiato la decisione di Cartiere Paolo Pigna Spa, sottolineando l’importanza di un’attenzione continua da parte delle aziende nei confronti dei consumatori e della reputazione del brand. Resta da vedere come altre aziende che collaborano con Ferragni risponderanno a questa situazione.
La figura dell’influencer è attualmente al centro dell’attenzione del Codacons, che ha evidenziato informazioni fuorvianti provenienti da un hotel in Val D’Aosta, dove Chiara Ferragni ha soggiornato con la sua famiglia.
Inizialmente, il controverso episodio sembrava evidenziare la “radioattività” dell’influencer, con la titolare che lamentava una tempesta di critiche (“shitstorm“) riflessa sulle pagine social della sua società. Successivamente, la stessa gestione è tornata sui suoi passi, affermando che dopo la condivisione di Chiara, senza scopi pubblicitari, le prenotazioni si erano accumulate. Tuttavia, la verità emersa dalla stessa associazione ha smentito tali affermazioni, gettando ulteriori dubbi sulla situazione. Insomma, non c’è pace per l’ormai ex regina degli influencer e tanti “addetti ai lavori” credono ormai che il crollo della Ferragni sia irreversibile. I social danno, i social tolgono.