Ancora una medaglia Federico re d’Europa

Chiamatelo Federico il Grande: questo è un campione vero, esploso nel momento giusto, pronto a fare il salto di qualità, promettente in ottica olimpica. Tra due anni, alle Paralimpiadi di Rio de Janeiro, il luinese Morlacchi sarà tra i favoriti d’obbligo.

Federico ieri ha completato un’opera pazzesca: era iscritto a cinque gare, ha portato a casa altrettanti ori. È lui il personaggio simbolo di questa edizione olandese del campionato continentale, disputata nella piscina intitolata al fenomenale idolo di casa van den Hoogenband.

Se in altri frangenti di questa settimana da dio aveva vinto di potenza, stavolta Morlacchi ha sfoggiato un capolavoro di lettura tattica.

Al nove del mattino, in batteria, ha controllato lo scenario: bastava evitare l’ultimo rango, era inutile tirare, è entrato in finale col quarto tempo e il freno a mano tirato. Alle cinque del pomeriggio, l’ora della verità, ha nuotato in modo serafico nella vasca d’andata e brutale in quella di ritorno.

A metà gara era solo quarto, dietro al russo Skaliukh, al primatista mondiale ungherese Sors e allo spagnolo Mari Alcaraz: rendeva 79 centesimi al leader, mica poco in una prova così breve.

Dopo la virata ha cambiato letteralmente marcia, macinando tutto e tutti: dai 50 al traguardo è stato l’unico a scendere sotto i 32 secondi (31”46), mettendo il turbo negli ultimi 25 metri per passare in tromba il russo. Crono all’epilogo: 59”60, unico del lotto sotto il muro del minuto.

Nella seconda metà della finale ha rifilato 58 centesimi al croato Vincetic (bronzo a 1”10), 1”28 a Skaliukh (argento a 0”49) e quasi due secondi al magiaro e all’iberico, crollati sul più bello. Una rimonta impressionante. Sul traguardo, il solito sorriso sornione e le fusa alla telecamera, che ormai lo cerca perché sa di trovare immagini divertenti.

L’en-plein individuale è fragoroso e ne fa un personaggio di grido di questa edizione degli Europei: più di lui hanno vinto soltanto la britannica Slater, gli ucraini Bohodayko e Vynohradets, tutti con 7 ori.

Passa quasi inosservato, in tutto questo pullulare di medaglie preziose, il flop della staffetta mista che ha chiuso l’edizione 2014 degli Europei.

Qui Federico non è stato brillante, pagando probabilmente la stanchezza fisica e mentale. Il quartetto azzurro è andato benissimo nella prima frazione, col dorsista Ciulli, che ha passato il testimone al comando: ma Morlacchi non ha saputo reggere l’urto della fantastica progressione del russo Poltavtsev, che gli ha rifilato l’enormità di sette secondi in 100 metri lanciando la sua squadra verso l’oro. Poi Prezzi è stato superato dal rivale britannico e il liberista Taras nell’ultimo round ha scialacquato dieci secondi di vantaggio (!), lasciando anche il bronzo alla Spagna.

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