Salgono a 9 i casi sospetti di morti in corsia all’ospedale di Saronno. Ai 4 decessi del primo “filone” d’inchiesta se ne sono, infatti, aggiunti altri 5 nel secondo troncone.
Nella giornata di ieri la Procura di Busto Arsizio, rispetto a questa seconda tranche, ha notificato nuovi avvisi di conclusione indagine nei confronti degli indagati, e . L’ex viceprimario del pronto soccorso di Saronno deve rispondere personalmente di ulteriori cinque casi sospetti di morti in pronto soccorso. Cinque casi che vanno ad aggiungersi ai 4 contestati nel primo “filone”. Riguardo al primo troncone, la Procura di Busto Arsizio aveva già contestato il decesso avvenuto il 18 febbraio del 2012 quando perse la vita , 71 anni di Saronno. Nei mesi successivi si erano registrati altri tre casi di morte sospetta: il 30 aprile del 2012 era stato il turno di , 93 anni, cardiopatico, finito in ospedale dopo una caduta in seguito alla quale aveva riportato la frattura di un arto.
Gli altri due casi sui quali si erano accesi i riflettori della Procura di Busto Arsizio riguardavano il decesso di 77 anni, avvenuto il 15 febbraio del 2013 e quello di , 69 anni di Rovello Porro, morto il 9 aprile del 2013. Rispetto a questa prima parte di inchiesta, si sta svolgendo in tribunale a Busto Arsizio l’udienza preliminare che vedrà ulteriori step all’inizio del nuovo anno tra l’8 e il 10 gennaio. Cazzaniga, rispetto ai nove casi contestati, deve rispondere di omicidio volontario.
«L’attività d’indagine, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Saronno – si legge in una nota ufficiale – si pone come prosecuzione di quella che aveva portato nel novembre del 2016 all’arresto dei due amanti. L’acquisizione di nuova documentazione, l’audizione di altre persone informate sui fatti, le segnalazioni di cittadini e le perizie degli apparati informatici sequestrati dopo l’esecuzione delle misure cautelari hanno fatto chiarezza su altri nuovi casi di decesso sospetti, tra i quali sono emerse chiare responsabilità nei confronti del medico per i cinque casi oggetto dell’avviso notificato nella giornata odierna. Per questa nuova fase i decessi sono avvenuti tra il 2011 e il 2013».
Anche la Taroni è coinvolta nel secondo filone di inchiesta, ma solo per le morti in ambito familiare. La Procura di Busto Arsizio le contesta, in concorso con Cazzaniga, la morte della madre e del suocero. Oltre ai due familiari, sempre in concorso con il Cazzaniga, l’infermiera deve rispondere, relativamente al primo “filone” d’inchiesta, anche del decesso del marito, . Entro venti giorni la Procura di Busto formulerà ulteriore richiesta di rinvio a giudizio per i due indagati.