– Da più di due anni terrorizzava i familiari: internato con provvedimento d’urgenza. Fine di un incubo soprattutto per la madre che era diventata il principale bersaglio delle violenze del giovane. Lui, gallaratese di 23 anni, gran frequentatore di rave party con problemi di tossicodipendenza, instabile (tanto da dover essere sottoposto a diversi trattamenti sanitari obbligatori), aveva scambiato quella madre e quella famiglia per un bancomat o per un pungiball a seconda dell’umore e delle esigenze.
Il ragazzo, a quanto pare, è sempre stato problematico: nessun lavoro, spariva da casa per giorni ripresentandosi senza dare alcuna spiegazione, rifiutava di seguire le cure mediche che gli venivano prescritte, non è mai riuscito a terminare una terapia. Dal 2012 la situazione è peggiorata. Il ragazzo è infatti diventato via via sempre più violento. A casa era un continuo chiedere denaro, piccole somme da utilizzare probabilmente per acquistare droga. Se gli veniva data risposta negativa,
la violenta follia esplodeva. Il ventitreenne in più occasioni ha dato in escandescenze spaccando i mobili di casa, insultando la madre e i familiari, minacciando tutti di morte.
E poi c’erano le botte. La furia, ancora una volta, si sfogava quasi sempre sulla madre. Una madre con il cuore spezzato, picchiata, spintonata. In almeno un’occasione la donna è fuggita da casa sua per evitare di essere massacrata dal figlio. Non sempre, però, le è riuscito di scappare con tutte le dolorose conseguenze del caso. Il giovane ha danneggiato l’auto del padre perché gli era stato chiesto di disintossicarsi, ha reagito con violenza e malmenato anche i medici che cercavano di aiutarlo e gli agenti in più occasioni intervenuti per placarlo.
Davanti a quest’escalation, arrivando a temere per la vita soprattutto della madre del ragazzo, i famigliari si infine rivolti al commissariato di polizia di Gallarate. E hanno denunciato tutto. Il ragazzo è accusato di maltrattamenti, lesioni personali, minacce, ingiurie, violenze private e danneggiamenti, tutti consumati in ambito familiare. L’autorità giudiziaria ha disposto una perizia psichiatrica; impietosa la valutazione del ventitreenne giudicato socialmente pericoloso.
Insomma, senza un intervento deciso, non soltanto i pestaggi sarebbero andati avanti, ma avrebbero anche potuto diventare qualcosa di ancora più violento. La procura di Busto Arsizio ha agito e ha agito in fretta; il pubblico ministero ha chiesto d’urgenza l’internamento.
Ottenendo il provvedimento prima che la situazione degenerasse. Il giovane è stato sottoposto alla misura di sicurezza del ricovero nell’ospedale psichiatrico giudiziario di Castiglione delle Stiviere. Provvedimento provvisorio in attesa che venga definita la posizione del giovane sul fronte penale.