Appello per il lagocondannato a morte

BESOZZO «Salviamo il laghetto delle Fornaci a Besozzo». E’ l’accorato appello di un gruppo di cittadini che abitano dalle parti di via Foscolo, in zona industriale; persone che frequentano abitualmente il lago artificiale sorto una quarantina d’anni fa. Tra loro ci sono pescatori, cacciatori o semplicemente appassionati di camminate in mezzo alla natura.

Il lago in questione sorge nei pressi della nuova piattaforma ecologica in territorio privato. «Da circa un mese abbiamo notato il via vai di alcuni camion – denunciano i cittadini – e abbiamo visto che purtroppo già una parte del letto del laghetto è stato coperto di terra con l’ausilio delle ruspe».
La nascita di questo curioso specchio d’acqua è intrecciata con la storia industriale del paese. Venne scavato 35 anni fa per estrarre l’argilla che serviva a produrre i mattoni da parte della Fornace.

Col tempo è diventano un laghetto a cui si sono affezionati pescatori, cacciatori ed amanti della natura. Un’oasi circondata dal bosco in piena zona industriale. «Siamo preoccupati – affermano i cittadini – per la sorte dei pesci che vivono lì, per alcune tartarughe e che anche per gli aironi che vediamo sostare spesso nei pressi del lago».

I besozzesi sul piede di guerra hanno provato a contattare anche le associazioni ambientaliste. «Abbiamo inviato la segnalazione già un mese fa a Wwf e Lipu senza ottenere purtroppo nessuna risposta», si lamentano. «Possibile – si chiedono ancora i cittadini – che un laghetto, che comunque non è una pozza d’acqua e che non dà fastidio a nessuno, possa essere smantellato in questo modo?».

La conferma che la sorte del piccolo specchio d’acqua sia segnata arriva dal sindaco. «E’ vero che il laghetto verrà eliminato – dichiara Fabio Rizzi – la proprietà ha fatto richiesta di ripristinare e mettere in sicurezza il luogo; stesso destino che hanno seguito nel corso degli anni tutti gli altri fossi scavati per cavare l’argilla». «Questo di Besozzo è l’ultimo – prosegue il primo cittadino – e come previsto dalla legge abbiamo passato la competenza alla commissione provinciale ambiente che ha dato parere favorevole alla proprietà di procedere a proprie spese ai lavori di bonifica, di ripristino e di messa in sicurezza». «Peccato – conclude il senatore leghista – perché il laghetto era quasi entrato nella nostra storia; io stesso da ragazzino ci andavo sempre a pescare».

e.romano

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