La Residenza Insubria City, già operativa da settimane, è stata ufficialmente inaugurata oggi. Situata nel centro di Varese, si tratta di una struttura moderna di sette piani con una superficie di 3235 metri quadrati, destinata agli studenti dell’Università dell’Insubria. Il nome della residenza deriva dall’ex hotel City, storica proprietà della famiglia Ambrosini, trasformata in studentato grazie a un’operazione da quattro milioni di euro, di cui 2,6 milioni finanziati dal Ministero dell’Università nell’ambito del bando PNRR.
Un progetto rapido e innovativo
Sorprende la rapidità con cui il progetto è stato portato a termine. Dalla decisione all’operatività sono trascorsi pochissimi mesi: la richiesta di finanziamento PNRR è stata presentata a settembre 2022 e già a dicembre si è concluso il rogito, un tempo record per gli standard burocratici italiani. Questo nuovo spazio offre 65 posti letto per studenti Erasmus e visiting professor, incrementando significativamente l’offerta abitativa universitaria a Varese, già affiancata dai 96 posti del Collegio Cattaneo.
Comfort e servizi all’avanguardia
La Residenza Insubria City conserva il comfort e l’eleganza dell’ex hotel, con camere luminose, spaziose e ben arredate. A queste si aggiungono spazi comuni moderni come sale studio, sale riunioni e una zona colazioni. La posizione centrale, di fronte alle stazioni ferroviarie e vicino all’uscita dell’autostrada, rende la struttura facilmente accessibile sia da Milano che dall’aeroporto di Malpensa. Tra i servizi offerti, biciclette gratuite e un kit di benvenuto per gli studenti.
Un’inaugurazione affollata
All’inaugurazione erano presenti importanti figure istituzionali e accademiche, tra cui il rettore uscente Angelo Tagliabue e il rettore emerito Alberto Coen Porisini, insieme al sindaco Davide Galimberti. La famiglia Ambrosini, ex proprietaria dell’hotel, ha partecipato all’evento, esprimendo soddisfazione nel vedere la struttura riqualificata e pronta ad accogliere una nuova generazione di studenti.
Arte e storia
Tra le novità della residenza c’è anche la restaurazione dell’opera d’arte “La luce alberga” di Giorgio Vicentini, che impreziosisce la hall. L’artista ha personalmente curato il restauro, rendendo l’opera un ponte tra passato e presente, mantenendo l’anima storica della struttura.