Sono stati arrestati dai carabinieri della Tenenza di Tradate i presunti responsabili dell’accoltellamento di sabato sera a Tradate del giovane marocchino di 23 anni. Grazie alle indagini dei militari della Compagnia di Saronno, coordinati dal pm di Varese, , in poche ore è emerso un quadro ancora più inquietante della vicenda.
Il giovane è vivo per miracolo: la coltellata che gli è stata inflitta e che lo ha raggiunto al torace è arrivata a cinque centimetri dal polmone. Il Pm ha acquisito tutti i referti medici della vittima e ha scoperto che il fendente ha sfiorato i centri vitali del marocchino. A tempo di record Carabinieri e Procura di Varese hanno ricostruito i fatti facendo luce sulla dinamica, ma ancora si sta lavorando per chiarire le cause della violenta aggressione.
Si è trattato di un vero e proprio agguato: il giovane nordafricano, ma nato a Tradate, è stato anche preso a sprangate al volto finendo in ospedale con una trentina di giorni di prognosi. Le conseguenze potevano essere molto più pesanti. Secondo le versioni fornite dai protagonisti, sarebbero quattro i soggetti coinvolti nell’aggressione. I fatti si sarebbero svolti all’esterno di un locale: quando il magrebino è uscito fuori, in tre gli si sono avventati contro. Si tratta di tre suoi connazionali. , classe ’78 muratore di Tradate, è ritenuto l’accoltellatore materiale.
La dinamica della coltellata, inflitta dal basso verso l’alto, ha fatto ritenere agli investigatori che ci fosse volontà di uccidere. Poi c’è un secondo complice: , classe ’83, idraulico residente sempre a Tradate, che stando alla ricostruzione sarebbe quello armato di spranga. Lo ha colpito più volte al volto producendo ferite serie.
I due marocchini sono accusati di tentato omicidio e, su disposizione del pm Ditaranto, sono finiti in carcere. Arresti convalidati dal Gip . Poi c’è una terza figura, del 79’, disoccupato di Tradate che, durante l’agguato, si è limitato a tenere ferma la vittima mentre i complici infierivano. Anche lui è accusato di tentato omicidio, ma gli sono stati riconosciuti gli arresti domiciliari.
Tra l’altro per rendere più complessa la fuga, i tre gli hanno anche tagliato le gomme della macchina, una lussuosa Porsche. Le cause dell’agguato non sono chiare, ma la Procura e i carabinieri di Tradate non intendono fermarsi e stanno proseguendo con una serie di accertamenti più approfonditi.