Arcisate – Due imprese che fanno capo alla stessa famiglia, trenta lavoratori che non possono più aspettare. Hanno manifestato per tutto il pomeriggio di ieri, ma da due giorni i lavoratori dell’Atag s.a.s. e dell’Alfa s.r.l. sono davanti alla sede di Arcisate della società di proprietà della famiglia Gemmo, con baindiere e striscioni. Da otto mesi non vedono lo stipendio, e la proprietà non dà loro certezze.
Chiede, però, di continuare a lavorare. Ma i trenta dipendenti, per la maggior parte donne, non sono più disposti ad aspettare e, come tanti altri lavoratori varesini prima di loro, hanno iniziato a manifestare.
«Per alcuni di loro, ormai, sta diventando una questione di sopravvivenza – racconta Alessandra Savoia, che per la Cisl sta portando avanti il negoziato con l’azienda – ci sono famiglie intere, marito e moglie che lavorano lì, e che da oltre otto mesi non ricevono un euro di stipendio. C’è chi, per dare da mangiare ai figli, è costretto a chiedere i pacchi alla Caritas». Anche per questo l’indignazione dei lavoratori è arrivata al limite.
Sulla Provincia di Varese in edicola oggi altri particolari sulla vicenda
p.rossetti
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