Ieri si è tenuto un nuovo tavolo tecnico istituzionale sulla ferrovia Arcisate-Stabio. Presenti all’incontro operativo l’assessore alle Infrastrutture e Mobilità di Regione Lombardia , i primi cittadini dei Comuni interessati dagli scavi, i rappresentanti di Comunità montana del Piambello e quelli di Rfi, oltre ai tecnici e dirigenti della ditta costruttrice. Era la riunione numero 22 ed è durata due ore, tenuta su richiesta dell’assessore regionale.
I lavori proseguono secondo il cronoprogramma contenuto nell’accordo sottoscritto il 19 febbraio scorso, successivo a un lungo stop dei cantieri che hanno creato disagi nell’intera Valceresio. Attualmente si procede su tre opere principali: la galleria della Bevera, quella di Induno e il viadotto.
«Ho constatato di persona che i lavori procedono – ha dichiarato Cavalli – In questo percorso Regione Lombardia ha assunto un ruolo attivo che ha reso possibile inizialmente l’avvio della “ricucitura” del territorio e della viabilità nei centri abitati attraversati dalla nuova linea ferroviaria, nonché la prosecuzione dei lavori per le gallerie».
L’assessore ha poi ricordato come Regione Lombardia si sia sempre impegnata per risolvere le diverse problematiche, anche di natura contrattuale, che si sono presentate nel corso dei mesi, «nonostante l’opera sia di competenza di Rete Ferroviaria Italiana»: un progetto la cui realizzazione è ritenuta strategica dalla Regione.
«L’Arcisate-Stabio è una linea ferroviaria importante non solo per i territori di Varese, Como e del Canton Ticino, quindi per i movimenti delle persone che lavorano in Svizzera, ma anche per l’aeroporto di Malpensa – ha concluso Cavalli – Resta fermo l’impegno di Regione Lombardia per continuare a presidiare l’avanzamento degli interventi fino all’attivazione della nuova linea e del nuovo servizio ferroviario passeggeri».
«Una giornata di grande importanza: l’assessore ha potuto vedere e capire i problemi che il territorio sta vivendo», ha commentato , sindaco di Arcisate.
Il collega di Induno Olona ha aggiunto: «La giornata è servita anche per fare richieste significative, come quella di arretrare le recinzioni sulle zone di occupazione temporanea là dove i lavori sono finiti».
Ci sono anche questioni non strettamente tecniche sul tappeto: «Ho posto l’attenzione sui danni che le attività produttive e commerciali indunesi stanno subendo – spiega Cavallin – Recentemente alcuni commercianti mi hanno mostrato le carte riportanti le perdite economiche dovute alla ferrovia. Ho chiesto la possibilità di alleviarle con un aiuto regionale e, nel contempo, ho pensato anche all’ipotesi di togliere le tasse sulle insegne per quelle imprese affacciate sugli scavi».
«La situazione – conclude – è da affrontare con realismo, ma ho registrato la volontà di impegnarsi da parte di tutti».
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