VARESE – Anche quest’anno Piazza della Motta si è illuminata della viva ed alta fiamma scaturita dalle fiaccole che hanno acceso la pira davanti alla Chiesa di Sant’Antonio Abate. Migliaia di varesini si sono assiepati per assistere al rito tradizionale che accompagna la città di Varese da almeno 500 anni, e che affonda le sue radici nella storia del Santo eremita e patrono degli animali.
La processione con la sua Statua si è svolta come di consueto, terminando con l’accensione del grande falò, grazie allo sforzo di tanti volontari che hanno reso possibile la festa, dai padroni di casa, i Monelli della Motta, passando per i City Angels, l’Associazione Nazionale Carabinieri, il gruppo Alpini che, insieme alle forze dell’ordine, ai soccorritori del 112 e ai vigili del fuoco hanno garantito lo svolgimento e la sicurezza dell’evento. Tante le autorità presenti che, dietro la statua del santo, hanno portato le fiaccole con cui il falò è divampato. Presente il padrone di casa, il Sindaco Davide Galimberti, il Presidente della Lombardia Attilio Fontana, il presidente della Provincia Marco Magrini, il prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, il Vicepresidente del Consiglio Regionale Giacomo Cosentino, e poi consiglieri comunali, provinciali, regionali, tutti i vertici provinciali delle forze dell’ordine e il presidente di Camera di Commercio Mauro Vitiello.
Il resto sono sorrisi, speranze, bigliettini gettati nel fuoco, occhi che brillano, il calore delle fiamme e la bellezza di un rito che si ripropone da secoli immutato, un vero e proprio appuntamento identitario per il capoluogo varesino e che è nel cuore di tutti i suoi abitanti. Appuntamento all’anno prossimo.