Buenos Aires, 28 giu. (Apcom) – Cristina Fernandez Kirchner
potrebbe perdere il controllo del Congresso argentino nel voto di
metà mandato di oggi. Le elezioni legislative rappresentano
infatti un test fondamentale per il modello economico e di
governo della ‘presidenta’ e per suo marito e predecessore Nestor
Kirchner (2003-2007). A minacciare la coppia sono principalmente
gli effetti della crisi internazionale e il ritorno di forze
neo-liberiste.
Oggi gli elettori sono chiamati a rinnovare la metà dei membri
della Camera dei deputati (127 seggi) e un terzo dei membri del
Senato (24). La ‘presidenta’ ha anticipato il voto di quattro
mesi su suggerimento del marito proprio, per prevenire il rischio
che gli effetti della crisi internazionale erodano in modo
irreparabile il consenso nei suoi confronti.
E’ la prima volta da quando sono al potere, in tutto circa sei
anni, che i Kirchner arrivano alle elezioni in un contesto
economico sfavorevole e con il rischio di perdere il controllo
della Camera dei deputati e del Senato. L’Argentina è ormai
entrata in recessione, avvertono gli economisti che contestano le
cifre del governo, e ciò potrebbe mettere in discussione il
modello di reindustrializzazione e nazionalizzazione del paese
promosso dalla coppia. “E’ una scelta tra un ritorno al passato e
il consolidamento di un progetto nazionale”, ha infatti
dichiarato Nestor Kirchner, leader della coalizione di
maggioranza “Frente para la vittoria”, a proposito delle elezioni
di domani.
Dal 2003 al 2007 il modello economico dei Kirchner era risultato
vincente con il paese che aveva registrato un tasso di crescita
dell’8%. Un successo dovuto anche al rialzo continuo del prezzo
delle materie prime agricole di cui l’Argentina è uno dei massimi
produttori mondiali. Ma oggi questo modello è messo in
discussione dalla crisi internazionale. Inoltre il ribasso dei
prezzi dei prodotti agricoli, a cominciare dalla soia, principale
ricchezza agricola del paese, e una fuga di capitali di 27
miliardi di dollari dal 2007, sono stati mal gestiti dal governo.
Solo un lieve innalzamento dei prezzi delle materie prima ha reso
lo Stato più ottimista nei confronti dei mesi a venire ma il
modello Kirchner potrebbe essere del tutto cancellato da un
risultato negativo alle elezioni di domani
Il principale rivale di Nestor Kirchner, che come lui si candida
alla Camera dei deputati nella decisiva provincia di Buenos
Aires, dove risiede un terzo degli elettori, è il ricco
imprenditore Francisco De Narvaez, del partito di destra “Union
Pro”. Questi incarna, insieme al suo alleato, il sindaco di
Buenos Aires Mauricio Macri, il ritorno delle idee neo-liberiste
dell’ex presidente Carlos Menem (1989-1999). Macri, indicato come
uno dei candidati alle presidenziali del 2011, ha chiaramente
espresso le sue posizioni neo-liberiste. Ai giornalisti ha detto
che vorrebbe privatizzare di nuovo la compagnia aerea Aerolineas
Argentinas, la compagnia idrica AySA e i fondi pensioni, tutto
nazionalizzato dalla Kirchner
Narvaez ha scelto però di smarcarsi da questa linea dura della
privatizzazione dichiarandosi favorevole ad alcune
nazionalizzazioni e a un equilibrio senza pregiudizi tra
privatizzazioni e nazionalizzazioni.
Intanto, dopo i primi deboli segni di ripresa, la presidenta
Kirchner si è detto decisa a continuare ad aiutare le imprese in
difficoltà. All’inizio di giugno ha annunciato che l’Anse
(Amministrazione della sicurezza sociale) avrebbe sbloccato un
prestito di circa 70 milioni di dollari per sostenere l’attività
della filiale argentina del costruttore automobilistico americano
General Motors (GM), che ha dichiarato fallimento.
Cep
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