Gaza, 18 apr. (TMNews) – Civili, membri delle forze di sicurezza, autorità di Hamas hanno partecipato ai funerali di Stato, a Gaza, per Vittorio Arrigoni, l’attivista italiano ucciso da una gruppo di estremisti salafiti il 14 aprile.
Diverse centinaia di persone si sono radunate a Gaza e al valico di Rafah, alla frontiera con l’Egitto, per rendere omaggio al volontario dell’International solidarity movement (Ism). Il feretro di legno, coperto dalle bandiere palestinese e italiana, e cosparso di petali di rosa, è stato accompagnato dall’ospedale Al-Shifa di Gaza al confine con l’Egitto, “oltrepassato quando erano circa le 13” ha raccontato a TMNews Maria Elena D’Elia, amica di Arrigoni. E’ stato così rispettato il volere della famiglia, che aveva chiesto di non far tornare in Italia il corpo del volontario attraverso Israele. In questi minuti la salma dovrebbe arrivare al Cairo, mentre tornerà in Italia, all’aeroporto di Fiumicino, mercoledì sera, come confermato da D’Elia.
“La Palestina non ti dimenticherà mai” si leggeva su alcuni cartelli mostrati durante la cerimonia funebre; molti quelli dove appariva il celebre motto di Arrigoni, “Restiamo umani”. Alcuni responsabili di Hamas, che controlla la Striscia di Gaza, hanno fatto il saluto militare, per onorare la memoria dell’attivista, che da tre anni viveva lì.
Un corteo di auto, da cui venivano sventolate bandiere palestinesi, ha accompagnato il feretro fino al valico. Un rappresentante di Hamas, Hassan al-Saifi, ha parlato di Arrigoni come un “simbolo dell’umanità” e “uomo puro”, promettendo alla folla che gli autori dell’omicidio saranno portati davanti alla giustizia. “L’idea per cui è morto non è morta e vivrà fino alla fine dell’occupazione” israeliana dei territori palestinesi, ha dichiarato Osama Qashwan, militante anglo-palestinese. Per Wissam Abouwarda, un amico palestinese, Arrigoni “è un simbolo di libertà, che ha dato alla nostra gioventù la forza per continuare la nostra battaglia per la libertà”.
Pca
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