– Liceo classico Crespi, aule sotto sfratto nella sede distaccata di piazza Trento e Trieste: 200 studenti di otto classi costretti a tornare nella sede principale di via Carducci. Il Comune in pressing sulla Provincia per trovare una soluzione. E il Consiglio d’Istituto tende una mano: «Disposti ad intervenire anche economicamente – annuncia il presidente – ma si prenda una decisione definitiva».
Un pasticcio tipicamente all’italiana. Perché, dopo anni di utilizzo dell’ex sede del liceo artistico di piazza Trento e Trieste, la dirigente scolastica del Crespi e i genitori degli studenti hanno ricevuto la comunicazione della sopravvenuta inagibilità di otto aule solo l’8 settembre scorso, quattro giorni prima del primo giorno di scuola. Con il risultato che circa 200 ragazzi sono stati rimandati nella sede principale, «creando un caos incredibile – fa sapere il presidente del Consiglio d’istituto – eppure le aule dichiarate inagibili sono nelle stesse condizioni in cui erano cinque anni fa. Normalmente in questi casi, se ci sono problemi di messa a norma, si dà un termine per eseguire le opere necessarie».
Una situazione che deve essere risolta, per garantire la serenità degli alunni e dei docenti. Il sindaco chiamerà oggi il presidente della Provincia per chiedergli come intende garantire le aule al liceo. Del resto Villa Recalcati è competente in merito all’edilizia scolastica, e le spiegazioni giunte fino ad ora dal consigliere delegato alla partita , sul fatto che la situazione di inagibilità delle aule della sede distaccata fosse già nota da tempo, non sono state ritenute sufficienti per un problema che rischia di compromettere l’attività didattica di una delle riconosciuta eccellenze del panorama scolastico della città di Busto Arsizio.
«È una delle scuole migliori d’Italia, è paradossale che si trovi in questa situazione di precarietà – ammette il presidente del consiglio d’istituto Federico Maggi, che attende per oggi o domani un incontro con il sindaco per elaborare una linea comune – il nostro pensiero, a nome dei genitori, è che su questo stabile venga presa una decisione definitiva, se sarà destinato al liceo oppure no».
Il consiglio d’istituto, peraltro, fa sapere Maggi, ha offerto anche la propria «disponibilità a coprire anche economicamente parte delle spese», una disponibilità che è già pervenuta «anche da altre realtà» della società civile bustocca. Perché il Crespi è un’eccellenza da tutelare.