Asfalto gruviera e park abusivo

“Segnalaci Varese” è l’iniziativa di caccia al degrado e ai disagi che consente
al lettore di collegarsi a www.segnalacivarese.it e indicare l’obbrobrio in cui è

Pubblico e privato si confondono nella puntata odierna di Segnalaci Varese.

Se un marciapiede traforato di buche è senza dubbio un problema risolvibile solo da chi amministra le strutture ad uso della collettività, che dire di una discarica a cielo aperto in un parcheggio abusivo dislocato su un terreno di privati?

I lettori-segugi del nostro sito (www.segnalacivarese) denunciano: dar loro spazio è l’unico modo per cercare di cambiare situazioni nelle quali antefatto, responsabilità e forse anche soluzioni rimangono sospese in un limbo del buon senso.
Segnalazione: «Nei pressi del tabaccaio di Bosto c’è un marciapiede disconnesso, pericoloso per anziani e disabili: conviene intervenire prima che sia troppo tardi».
L’ammonimento finale contenuto nel messaggio può sembrare a una prima lettura esagerato, ma una ricognizione sul posto permette di cambiare presto idea.

In questo tratto riservato ai pedoni di via Sant’Imerio, lo stato della pavimentazione consiglia di tenere gli occhi a terra mentre si cammina: buche, dislivelli che le scarpe “annusano” insicure e piccoli e grossi pezzi di asfalto – sgretolatisi dalla base e in procinto di cadere sulla strada – sono gli ostacoli di un percorso calpestato da chissà quante persone.
Se poi si pensa alle difficoltà ben peggiori che può incontrare una carrozzina, si arriva ad un’unica soluzione: il marciapiede va riasfaltato ed anche in fretta.
Una decina di sacchi viola, neri e gialli, abbandonati nel fango vicino ad una rete e parzialmente nascosti dalle macchine in sosta: siamo ora in via Sebenico, zona Giubiano-ospedale, al confine con un asilo ed una scuola ed all’interno di un’area sterrata a sembianza di palude per le piogge delle ultime settimane.
La denuncia è raccolta da Segnalaci Varese e spiace constatare che il quadro desolante non è ancora cambiato: «Siamo già intervenuti sul posto per controllare i sacchi e cercare di risalire ai colpevoli – afferma , coordinatore delle Guardie ecologiche del Comune di Varese – Non è stato possibile identificarli, ma l’immondizia è stata comunque smaltita da Aspem».

I maleducati, però, hanno colpito ancora: «Domani mattina (oggi, ndr) faremo un altro controllo e chiameremo ancora Aspem – continua Gambaro – La questione però è che il luogo è una proprietà privata non recintata, di fatto, quindi, accessibile a tutti».
Talmente accessibile da essere diventato un parcheggio abusivo e non controllato, una zona di nessuno sulla quale lasciare l’auto senza pagare e in cui disfarsi a piacimento della propria spazzatura.
I proprietari, abitanti a Como, sembrano non volersene curarsene: l’assenza di recinzione non può che favorirne tale uso distorto e rendere vano il controllo delle Gev, che nel passato si erano anche occupate di tagliare erba e vegetazione non mantenuta.