La retta dell’asilo aumenta di 1800 euro in un anno e una famiglia decide di portare il figlio da Bizzozero a Lozza.
La famiglia ha dichiarato di aver raggiunto tale aumento a causa dei nuovi orari, che hanno comportato la necessità di unire alla frequenza standard della scuola d’infanzia anche il “pre-asilo” e il “dopo-asilo”. «Siamo due semplici impiegati, non due manager, e oltre a doverci dimenare tra orari più scomodi, vedremo passare la nostra spesa mensile da 190 a 396 euro» dicono i genitori, che hanno preso carta e penna e scritto a Palazzo Estense, sperando che l’amministrazione faccia marcia indietro sul nuovo regolamento delle tariffe.
Abbiamo provato a fare una simulazione dei rincari che subirà una famiglia che ha un reddito Isee compreso tra 30 mila e 55 mila euro, che porta un figlio all’asilo alle 8.30 e lo va a riprendere alle 16.30. Quest’anno la tariffa della scuola d’infanzia è così suddivisa: frequenza standard dalle 8.30 alle 16.30 pari a 64,80 euro, 94 euro di buoni pasto (4.70 euro per 20 giorni), per un totale di 158,8 euro. Immaginando un reddito Isee più vicino ai 30 mila euro che ai 55 mila, la stessa famiglia il prossimo anno pagherà: 28,04 euro di pre-asilo dalle 8.30 alle 9; 67,29 euro di frequenza standard dalle 9 alle 16; 44,86 euro di post-asilo dalle 16 alle 16.30; 110 euro di buoni pasto (5.50 euro per 20 giorni), per un totale di 250,19 euro.
La differenza è di 91,39 euro al mese, che moltiplicata per 10 mesi di asilo, fa 913,9 euro.
Quello che emerge è che, al di là della progressione lineare, è il cambiamento dell’orario della frequenza standard, con la conseguente necessità di integrarla con servizi di preasilo o dopoasilo, a influenzare la retta.
Il Comune ha dovuto per forza cambiare gli orari per favorire la turnazione degli insegnanti. Se quest’anno, infatti, la scuola d’infanzia inizia alle 8.30, il prossimo inizierà alle 9, cosa che costringerà numerose famiglie che devono essere sul posto di lavoro alle 9 a dover utilizzare il servizio di pre-asilo, pagando da un minimo di 12 a un massimo di 54 euro, in relazione al reddito Isee. La stessa cosa si può dire dell’orario di uscita, che slitta dalle 16.30 alle 16 e che chiederà alle famiglie che hanno bisogno di andare a prendere i figli alle 16.30 di pagare anche il dopo-asilo, spendendo da 12 a 86,40 euro in relazione al reddito Isee.
Un altro tema di dibattito è il doposcuola breve, che è stato eliminato: giusto o sbagliato? Il Comune ha riscontrato che la maggior parte dei genitori che lavorano part-time va a prendere i figli tra le 14 e le 14.15, da qui la rimodulazione del servizio. Quest’anno le famiglie possono andare a prendere i figli che frequentano la scuola elementare alle 15, pagando 27 euro al mese di doposcuola breve più il buono pasto quotidiano. Il prossimo anno, invece, non ci sarà più il doposcuola breve: le famiglie potranno pagare una quota annuale pari a 50 euro per fruire della mensa, cosa che consentirà ai figli di stare a scuola fino alle 14.15 (pagando oltre alla quota annuale il buono pasto quotidiano).
Per quanto riguarda la progressione lineare, guardando per esempio le tariffe dell’asilo nido, emerge che a subire rincari sono sicuramente i redditi Isee superiori a 30 mila euro. Ad avere sicuramente un alleggerimento della retta, invece, sono le fasce di reddito Isee da 0 a 9.340 euro.
Il nuovo piano tariffario, sicuramente, svantaggia coloro che non risiedono a Varese che, indipendentemente dal reddito Isee, si trovano ad essere nella fascia di reddito massima. Che per l’asilo nido è pari a 850 euro mensili.