Tra il 28 Marzo e il 1° Aprile 2017, la città di Varese ospiterà il Festival Internazionale di Cortometraggi “Cortisonici”, giunto alla sua quattordicesima edizione.
Come di consueto, la competizione cinematografica in formato corto si svolgerà nelle tre serate finali della manifestazione, giovedì 30, venerdì 31 Aprile e sabato 1° Maggio. Le opere in concorso saranno 24, provenienti da 16 paesi diversi.
In attesa che l’evento entri nel vivo, abbiamo scambiato quattro chiacchiere con uno degli ospiti del festival, Olga Osorio, regista spagnola in concorso con il cortometraggio “Einstein-Rosen”.
Questo è il secondo film che ho scritto e diretto [il primo, “Restart”, risale al 2015 e ha partecipato a numerosi festival ottenendo diversi riconoscimenti, tra cui il premio per il miglior film straniero al Phoenix Comicon Film Festival 2016 e il premio per il miglior cortometraggio di fantascienza al Cinefantasy International Fantastic Cinema Festival di San Paolo, sempre nel 2016 – NdA]. Ho iniziato due anni fa, dopo aver insegnato per diversi anni presso una scuola di tecniche audiovisive e aver svolto numerose professioni nel settore: fotografa, designer, sceneggiatrice, giornalista, ecc. Realizzando il mio primo film ho avuto la sensazione che tutte le cose diverse che ho fatto nella mia vita prendessero, finalmente, un senso compiuto.
Sono particolarmente affezionata al cinema asiatico per lo stile visivo, forte e sempre centrale. Amo inoltre la fantascienza, per l’estetica e per le implicazioni psicologiche che accompagnano le opere più riuscite. Ho studiato approfonditamente la produzione di Andrei Tarkosvky e sto scrivendo un libro su “Inception”, di Christopher Nolan.
A un certo punto nel film compare una tartaruga. Quando l’ha vista per la prima volta durante le riprese, Teo, il ragazzo più giovane, si è spaventato. Gli ho chiesto cosa si aspettasse, visto che sembrava così colpito, e lui mi ha risposto che pensava ci sarebbe stata una persona travestita da tartaruga, non una tartaruga vera. L’ho trovata una cosa molto carina, e anche piuttosto buffa.
Vivo in Galizia, una regione nel nord-ovest della Spagna. Abbiamo una nostra lingua, il galego, e ci sono dei finanziamenti per le opere realizzate in galego. Ci sono anche finanziamenti erogati direttamente a favore dei registi, per contribuire allo sviluppo dei progetti più sperimentali. Tuttavia, l’entità di questi contributi è molto ridotta. Ci sono anche fondi destinati alla produzione, ma l’iter per giustificarli è piuttosto complesso. Lo stesso accade nel resto della Spagna: i finanziamenti non sono sufficienti e, per realizzare un cortometraggio, è necessario appoggiarsi a una società di produzione.
Il cibo, naturalmente. Le città che ho visitato sono stupende. Venendo dalla Spagna, a volte quando viaggio mi accorgo che certi luoghi, certi monumenti non sono così incredibili come me li aspettavo… ad eccezione dell’Italia, che è effettivamente meravigliosa! E poi amo il mare, la cultura mediterranea… Se devo proprio dire cosa apprezzo di meno, direi che talvolta mi pare che la cultura italiana sia un po’ troppo maschilista, ma forse è solo un’impressione.
Di divertirmi, conoscere gli altri registi che parteciperanno di persona e gli organizzatori del festival, vedere una città che non conosco e che sicuramente mi piacerà. Ovviamente, spero che il pubblico apprezzerà il mio film.