– Rapina al discount DiPiù: in 24 ore i carabinieri fermano uno degli assaltatori. Nelle maglie della giustizia è finito , 35 anni, di Besozzo, vecchia conoscenza delle forze di polizia per piccoli precedenti per reati contro il patrimonio e connessi allo spaccio di droga.
A consentire la cattura in tempi rapidissimi hanno contribuito due fattori: la presenza capillare sul territorio dell’Arma che ha permesso a due compagnie di scambiarsi informazioni preziose e la presenza di telecamere funzionanti nella zona.
Il colpo è stato messo a segno intorno alle 19 di lunedì scorso. Due persone con il volto coperto da passamontagna, uno armato di coltello, l’altro di pistola, sono entrati nel supermercato di via Molinetto. La coppia di balordi ha puntato alla sola cassa aperta facendosi consegnare poco più di mille euro. I due sono fuggiti su un’auto scura guidata da un terzo bandito, mentre un dipendente del supermercato, capito cosa stava accadendo, ha chiamato il 112.
I carabinieri della stazione di Laveno Mombello sono arrivati in un lampo ma i balordi erano appena scappati. Subito sono partite le indagini che hanno visto in campo anche i militari del nucleo operativo radiomobile di Luino, guidato in questi giorni dal maresciallo aiutante, in capo alla compagnia carabinieri di Luino guidata dal capitano. I militari hanno iniziato a visionare i filmati del sistema di videosorveglianza comunale in zona. Un frame, in particolare, mostrava uno dei due balordi in pieno volto sul piazzale del supermercato prima che si infilasse un passamontagna.
I video hanno inoltre permesso di scoprire che l’auto usata per la rapina era una Fiat Panda nera, notata dall’allert auto rubate perché la vettura era stata “prelevata” a scopo rapina due giorni prima a Cerro Maggiore. Le informazioni sono state trasmesse a tutte le stazioni dell’Arma e il comandante del presidio di Besozzo, il luogotenente ha riconosciuto in quel fotogramma il volto di Abbate. I militari della compagnia di Varese, guidati dal capitano, hanno quindi affiancato i colleghi di Luino nelle ricerche. Seguendo quella Panda nera a ritroso sino a tracciarne il percorso. L’auto era posteggiata non lontano dall’abitazione di Abbate. I carabinieri lo hanno scovato in un bar lì vicino facendo scattare il fermo di indiziato di reato d’intesa con il pubblico ministero. A casa di Abbate è stata trovata una pistola scacciacani senza tappo rosso (anche se Abbate durante la rapina impugnava il coltello), i vestiti che l’uomo indossava durante il colpo e 150 euro in contanti considerati provento di illecito. Ora è caccia ai complici.